‘Dark web’, giro affari da 300-500 mila dollari al giorno

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Giro d’affari tra i 300 mila e i 500 mila dollari al giorno sul ‘Dark Web’, l’ambiente online sommerso usato per la vendita di sostanze stupefacenti, frodi finanziarie, pedo-pornografia e da organizzazioni terroristiche come l’Isis. Lo rivela il Rapporto 2015 di Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica. Il ‘Dark Web’ è un insieme di contenuti accessibili pubblicamente che sono ospitati in siti con indirizzo IP nascosto. E’ difficile da monitorare per ammissione stessa dell’intelligence e delle forze dell’ordine. Tra le ‘darknet’ più popolari ci sono la rete Tor, Freenet ed anoNet.

“Il Dark Web è un luogo particolarmente interessante per le comunità di sviluppatori di malware e per i loro clienti”, spiega l’indagine che riporta una sorta di tariffario del ‘black market’. Si scopre così che viene venduto ad 1 dollaro l’insieme di alcune informazioni personali di un utente; hackerare un profilo Facebook o Twitter può costare dai 50 ai 200 dollari, mentre per un account PayPal ed eBay il prezzo sale a 300 dollari. Infine, il codice sorgente di un ‘malware’ bancario è quotato tra i 900 e i 1500 dollari.

 Un gruppo di esperti ha studiato i 35 principali ‘black market’ verificando che riescono a gestire transazioni per un ammontare che oscilla dai 300 mila ai 500 mila dollari al giorno. “Un’economia in espansione – spiega il rapporto – considerando che il popolare sito Silk Road (eCommerce per prodotti di contrabbando come droga, armi e farmaci, ndr) nel 2012 aveva un giro di affari annuo di circa 22 milioni di dollari”. Altra piaga del ‘Dark Web’ sottolinea Clusit, è la pedo-pornografia: i siti contenenti questo materiale ammontano al 26% del totale. Il ‘Dark Web’, infine, è usato da organizzazioni come l’Isis per attività di propaganda. “Abbiamo notizia – spiega il rapporto – di alcuni siti utilizzati per condividere indirizzi Bitcoin per la raccolta di fondi per finanziare attività delle cellule operative in Occidente, mentre in rete è reperibile il testo ‘Bitcoin wa Sadaqat al Jihad’ che spiega come acquistare armi nel Dark Web per azioni terroristiche”. 

Giro d’affari tra i 300 mila e i 500 mila dollari al giorno sul ‘Dark Web’, l’ambiente online sommerso usato per la vendita di sostanze stupefacenti, frodi finanziarie, pedo-pornografia e da organizzazioni terroristiche come l’Isis. Lo rivela il Rapporto 2015 di Clusit, Associazione italiana per la sicurezza informatica. Il ‘Dark Web’ è un insieme di contenuti accessibili pubblicamente che sono ospitati in siti con indirizzo IP nascosto. E’ difficile da monitorare per ammissione stessa dell’intelligence e delle forze dell’ordine. Tra le ‘darknet’ più popolari ci sono la rete Tor, Freenet ed anoNet.

“Il Dark Web è un luogo particolarmente interessante per le comunità di sviluppatori di malware e per i loro clienti”, spiega l’indagine che riporta una sorta di tariffario del ‘black market’. Si scopre così che viene venduto ad 1 dollaro l’insieme di alcune informazioni personali di un utente; hackerare un profilo Facebook o Twitter può costare dai 50 ai 200 dollari, mentre per un account PayPal ed eBay il prezzo sale a 300 dollari. Infine, il codice sorgente di un ‘malware’ bancario è quotato tra i 900 e i 1500 dollari.

 Un gruppo di esperti ha studiato i 35 principali ‘black market’ verificando che riescono a gestire transazioni per un ammontare che oscilla dai 300 mila ai 500 mila dollari al giorno. “Un’economia in espansione – spiega il rapporto – considerando che il popolare sito Silk Road (eCommerce per prodotti di contrabbando come droga, armi e farmaci, ndr) nel 2012 aveva un giro di affari annuo di circa 22 milioni di dollari”. Altra piaga del ‘Dark Web’ sottolinea Clusit, è la pedo-pornografia: i siti contenenti questo materiale ammontano al 26% del totale. Il ‘Dark Web’, infine, è usato da organizzazioni come l’Isis per attività di propaganda. “Abbiamo notizia – spiega il rapporto – di alcuni siti utilizzati per condividere indirizzi Bitcoin per la raccolta di fondi per finanziare attività delle cellule operative in Occidente, mentre in rete è reperibile il testo ‘Bitcoin wa Sadaqat al Jihad’ che spiega come acquistare armi nel Dark Web per azioni terroristiche”.