Il bilancio prima di tutto. Poi tutto il resto. Aurelio De Laurentiis conferma la sua volontà di abbassare il tetto ingaggi ed è per questo che quando gli chiedono del futuro di Koulibaly e Mertens, a margine della presentazione del ritiro a Castel di Sangro, risponde senza filtri: “Sono due calciatori che rispetto, a cui voglio molto bene, ma dipenderà solo da loro vedere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare o se vivere a Napoli, vivere una situazione anche filosoficamente diversa, lo possano considerare un privilegio. Altrimenti è un problema che non mi riguarda più”. Prendere o lasciare, dunque. Stesso discorso anche per Ospina e Fabian: “Siamo sempre alle solite. Ospina ha il contratto scaduto, l’ho incontrato, gli ho parlato chiaro e lui è partito. Mercoledì scorso l’ho chiamato per avere una risposta, ma è in nazionale. Fabian? Ho incontrato prima lui e poi i procuratori, che mi hanno detto che mi faranno sapere entro 15 giorni. I 15 giorni non sono ancora passati. Nessuno vuol mandare via nessuno, ma nessuno vuol fare follie per i giocatori”.
Confermato l’interesse per Bernardeschi
De Laurentiis, poi, ha confermato l’interesse per Bernardeschi. Addirittura è stato lui ad incontrare l’entourage del calciatore. “Ho trattato personalmente Bernardeschi, sono già tre settimane che ho parlato col suo agente a Montecarlo e gli ho chiesto cosa facesse. Ma ho parlato anche col mister perché non si possono prendere delle persone non assimilabili in un contesto di gioco che sceglie il mister. Quindi se vogliamo fare fantacalcio va bene, ma i calciatori devono essere messi bene in campo. Con questo non mi permetterei di dire che Bernardeschi non vada bene, ma neanche il mister. Vedremo”. Si è parlato anche di Vecino e Cavani. “Mai avuto contatti – ha affermato ancora il patron -. Finché tu prendi in porta uno che ha 34-35-36 anni è un discorso. Ma quando cominci a prendere uno sul quale tu punti… Quando noi abbiamo preso Cavani dal Palermo era una seconda punta, con noi è diventato una prima punta. Ora bisogna capire”.
Ancelotti? I tifosi non l’hanno capito
Nella piazza azzurra c’è il timore che ci possa essere un ridimensionamento con i probabili addii di tutti questi calciatori:”Non è un problema di ridimensionamento – ha chiarito De Laurentiis – ma portare sul binario giusto delle cose che sono accadute all’interno della società in questi ultimi tre anni. Di accanimenti contrari e devastanti ne abbiamo subiti parecchi. Non fa piacere a Napoli quando uno porta il signor Ancelotti che viene per la stima che ha di me e si siede e accetta la metà di uno stipendio pur di venire a Napoli, dimostra di amare Napoli e non viene considerato dai tifosi. Non è corretto fischiare un secondo posto contro una Juventus che ha dimostrato parecchie volte di avere dei favoritismi che l’hanno incoronata. Visto che io appartengo al genere delle persone perbene, questa condizione non l’abbandonerò mai, neanche se volessero incoronarmi me. Io devo rimanere limpido”.
Non stiamo dormendo
De Laurentiis, poi, vanta una velocità massima nel sostituire chi è andato via a parametro zero: “Il 22 maggio è finito il campionato, il 27 maggio, cinque giorni dopo, noi avevamo chiuso il sostituto di Insigne, il sostituto di Ghoulam. Abbiamo riscattato Anguissa e prolungato Juan Jesus. Quindi abbiamo fatto quattro operazioni in cinque giorni. Cosa vuol dire? Che stiamo dormendo?”. Il presidente, poi, chiude la conferenza con una promessa: “Faremo di tutto per riportare a Napoli lo Scudetto. Ma dovremo essere tutti insieme e se non ce la faremo non dovremo deprimerci perché noi siamo il Napoli”. A Palazzo Petrucci c’era anche Luciano Spalletti. Che ha ascoltato attentamente i discorsi del suo presidente. “Il calcio è cambiato – ha ammesso il tecnico toscano – bisogna navigare a vista. Non è che si possa, come una volta, mettere a posto la rosa. Ci sono vari momenti e in quei vari momenti per forza si inserisce il mercato e devi essere pronto a fare dei cambiamenti. Bisogna toccare il tasto dell’equilibrio e della sostenibilità, l’abbiamo fatto già l’anno scorso col presidente, bisogna continuare. Ma mantenendo una squadra competitiva, con calciatori forti”.