De Luca: I 209 mld del Pnrr? Servono a colmare il divario Nord-Sud. RdC e quota 100 un lusso insostenibile

65
in foto Vincenzo De Luca (ph. di Carlo Capodanno)

“I 209 miliardi del Pnrr non sono per il Covid ma per recuperare il divario Nord-Sud. Questo dato non è chiaro a tutti: l’obiettivo deve essere recuperare il divario territoriale di genere, la disoccupazione femminile, aumentare il tasso di crescita nazionale del 5% annuo”. Così il governatore campano Vincenzo De Luca intervenendo al convegno promosso da Confindustria a Napoli sul divario Nord-Sud. “Dal punto di vista del riparto delle risorse – ha precisato De Luca – nessuno può dire quale sarà. Queste risorse devono servire a questo. Ma per fare ciò ci vogliono delle precondizioni: primo, una classe dirigente adeguata che da noi non esiste, che abbia una struttura ideale e che sappia spiegare l’interesse a recuperare il divario tra Nord e Sud. Lo dico perché non credo più alla solidarietà tra regioni, c’è uno scontro duro tra loro e vorrei spiegare a quelli del Nord che se ci riduciamo al prodotto padano in Europa ci cancellano”. “L’Italia – ha proseguito De Luca – negli ultimi 20 anni ha perso Pil, ci stiamo mangiando le ricchezze, rischiamo di non lasciare nulla a chi viene dopo di noi. Il tema è come fare per avere in Italia + 5% di tasso di crescita annuo, altrimenti l’Italia è perduta e non avremo più risorse, non solo per ripagare il debito, ma per tenere in piedi grandi servizi di civiltà”. “Il percorso – è la tesi di De Luca – non è privo di ostacoli. Dobbiamo liberarci dei lussi come quota 100 che manda in pensione a 60 anni non i lavoratori impegnati in lavori usuranti, ma quelli del Pubblico Impiego, come i medici, che poi vanno a fare il doppio lavoro da qualche parte. Un’autentica bestialità propagandistica della Lega Nord. E poi il reddito di cittadinanza: in un paese civile dobbiamo garantire aiuto alla povera gente ma io sono perché non ci sia più aiuto di Stato che non sia legato al lavoro e alla disponibilità a lavorare”. Un capitolo a parte per i navigator: “Mi vanto con orgoglio – ricorda il governatore campano – il fatto di rappresentare l’unica regione italiana che non ha fatto contratti coi navigator. Mi proposero di prenderne 480 per fare che? Sapevo che dopo due anni me li sarei trovati sotto le finestre della Regione a fare ‘ammuina’ e a chiedere la stabilizzazione mentre le regioni di Salvini facevano accordi. Poi ci sono altri lussi: ora abbiamo i no green pass, altro fenomeno italiano, che vanno in giro per l’Italia a fare footing e pic nic, dei radical chic, come a Trieste. Senza la creazione di nuova ricchezza – ha concluso De Luca – l’Italia è destinata al fallimento. O mettiamo in condizione chi vuole investire di affrontare i problemi sul serio, altrimenti anche la Sud Corea ci scavalcherà”.