De Puyfontaine, Telecom Italia deve investire

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 “Quando abbiamo letto sulla stampa di speculazioni basate su stime di analisti, abbiamo sentito il dovere, come azionista al 24,9% di Telecom, di chiarire che il tema non è assolutamente in agenda. È molto importante ribadire che la nostra posizione è quella di un investitore di lungo periodo”. Lo sottolinea in un’intervista al Sole 24 Ore Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi e componente del board di Telecom, a proposito delle indiscrezioni su una possibile taglio della forza lavoro.
    “Vogliamo far nascere una nuova Telecom Italia, mettere in grado il gruppo di crescere e di costruire una storia di successo, cosa che non è stata fatta nelle passati decadi”. “Il piano che il consiglio Telecom ha approvato a febbraio è solo un inizio. Perché il fatto di non avere investito abbastanza in passato ha creato una situazione in cui Telecom è rimasta indietro rispetto ai competitor internazionali. Sotto il profilo infrastrutturale, se penso a quello che erano le telco in Italia all’inizio degli anni Novanta e alla situazione di oggi, dico che occorre recuperare rapidamente. Su questo siamo perfettamente allineati con la visione del Governo”. “Un aumento di capitale è sempre un’opzione possibile per un’azienda, ma non è in agenda”.
    Sull’accordo con Mediaset de Puyfontaine non commenta, “se non che fa parte degli interlocutori con i quali abbiamo buone relazioni in Italia. Il nostro obiettivo è costruire un media group latino con partner-chiave delle tlc”.
    Sull’ipotesi di allargare il tavolo per i progetti sulla banda larga a Enel risponde: “Mi aspetto che ceo e presidente esecutivo presentino al board quali sarebbero i vantaggi per Telecom Italia. Bene sapere chi è capace di fare cosa e se ci sono combinazioni possibili, perché no?, se ha senso”.     

 “Quando abbiamo letto sulla stampa di speculazioni basate su stime di analisti, abbiamo sentito il dovere, come azionista al 24,9% di Telecom, di chiarire che il tema non è assolutamente in agenda. È molto importante ribadire che la nostra posizione è quella di un investitore di lungo periodo”. Lo sottolinea in un’intervista al Sole 24 Ore Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi e componente del board di Telecom, a proposito delle indiscrezioni su una possibile taglio della forza lavoro.
    “Vogliamo far nascere una nuova Telecom Italia, mettere in grado il gruppo di crescere e di costruire una storia di successo, cosa che non è stata fatta nelle passati decadi”. “Il piano che il consiglio Telecom ha approvato a febbraio è solo un inizio. Perché il fatto di non avere investito abbastanza in passato ha creato una situazione in cui Telecom è rimasta indietro rispetto ai competitor internazionali. Sotto il profilo infrastrutturale, se penso a quello che erano le telco in Italia all’inizio degli anni Novanta e alla situazione di oggi, dico che occorre recuperare rapidamente. Su questo siamo perfettamente allineati con la visione del Governo”. “Un aumento di capitale è sempre un’opzione possibile per un’azienda, ma non è in agenda”.
    Sull’accordo con Mediaset de Puyfontaine non commenta, “se non che fa parte degli interlocutori con i quali abbiamo buone relazioni in Italia. Il nostro obiettivo è costruire un media group latino con partner-chiave delle tlc”.
    Sull’ipotesi di allargare il tavolo per i progetti sulla banda larga a Enel risponde: “Mi aspetto che ceo e presidente esecutivo presentino al board quali sarebbero i vantaggi per Telecom Italia. Bene sapere chi è capace di fare cosa e se ci sono combinazioni possibili, perché no?, se ha senso”.