
“Questo è il Mezzogiorno del fare”, ha esordito così Riccardo Maria Monti, manager ed imprenditore di successo, apprezzato sia in Italia che all’estero, che questa mattina ha lanciato da Napoli, attraverso la convention al primo piano di Palazzo Ischitella e in diretta sulla sua pagina Facebook, il think tank delle competenze e dei saperi dal nome “Sud, perché no?”. Un’associazione tenuta a battesimo da relatori illustri e uomini del fare. Tutti meridonali, tutti decisi a rilanciare il ruolo del capoluogo partenopeo nello scacchiere dell’euromediterraneo. A prendere la parola – introdotti dal giornalista e direttore del sito di notizie ildenaro.it, Alfonso Ruffo – l’ex numero uno di Confindustria e attuale presidente della Luiss Vincenzo Boccia; il patron di Adler e presidente dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) Paolo Scudieri; l’ad di Mediocredito Bernardo Mattarella; il fondatore e presidente della Pegaso Danilo Iervolino; l’ad di Fresystem Spa e Cavaliere della Repubblica Imma Simioli; Giovanni Lombardi, presidente del gruppo Tecno, che ha messo a disposizione della città come cenacolo culturale e luogo d’incontro tra saperi e competenze partenopee il primo piano di Palazzo Ischitella; il presidente Entopan Francesco Cicione; Raffaella Papa, presidente di Spazio alla Responsabilità; il direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) Paolo Giulierini; la vicepresidente della Coelmo SpA e Cavaliere della Repubblica Stefania Brancaccio; il vicepresidente dell’Altra Napoli Onlus, Antonio Roberto Lucidi. Le conclusione sono state affidate al presidente di Svimez, Adriano Giannola. In sala anche il presidente dell’Ottava municipalità di Napoli Apostolos Paipais ed il presidente della Prima municipalità di Napoli, Francesco de Giovanni di Santa Severina. Insieme a loro, l’ex europarlamentare Enzo Rivellini, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno Domenico De Maio, Dario Cusani della Fondazione Gabriele e Lidia Cusani, l’ex parlamentare Giovanni Palladino.
“Il Sud è stato per trent’anni su un declino economico violentissimo ma adesso c’è finalmente un cambio di passo”, ha evidenziato nel suo intervento Monti. “L’Italia, la peggiore economia del mondo degli ultimi sei lustri, sta capendo che se non riparte il Sud non riparte il Paese”, ha aggiunto. “Oggi ho qui la cravatta delle Universiadi – ha proseguito il manager -, un esempio di come si possano fare le cose e velocemente anche in Italia e nel Meridione. Come molti sanno, sono un grande tifoso di calcio, frequento lo stadio, per sette anni abbiamo avuto bagni chimici al San Paolo. E se non ci fossero state le Universiadi, avremmo ancora i bagni chimici. E’ quello l’esempio del Sud immobile, del Sud del non fare. Un cantiere che normalmente resta aperto per vent’anni, lo Sferisterio di Fuorigrotta fermo da trentacinque anni perché un soprintendente ha deciso che non si può cambiare la destinazione d’uso. Ecco noi siamo qui oggi per lottare contro tutto questo, contro l’immobilismo, contro l’incapacità di fare. Abbiamo bisogno per far ripartire il Sud con il Recovery Plan, che è veramente l’ultima occasione prima che la demografia dia il colpo di grazia al Mezzogiorno, di tutte le migliori energie e capacità. Abbiamo radunato oggi ‘n’ uomini del fare, uomini e donne del fare, persone che hanno dimostrato di poter realizzare grandi cose al Sud. In questo palazzo, il nostro padrone di casa Giovanni Lombardi, assume centinaia di giovani ed eroga servizi in tutta Europa in un settore ad altissima capacità di innovazione e ad altissima competitività come il settore del risparmio energetico. Chiedo ai relatori un unico leitmotiv: Mezzogiorno del fare, proposte ed idee concrete. Basta chiacchiere, non ne possiamo più”.
Scudieri (Anfia): Rompere con il passato, Napoli deve diventare sexy agli occhi degli investitori internazionali. Mattarella (Mediocredito): Campania regione con il maggior numero di Minibond emessi
“Passione, coraggio e professionalità”. Il patron di Adler e presidente dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Paolo Scudieri, ha citato tre qualità per il successo del programma di ripartenza del Sud. Doti presenti in Riccardo Maria Monti e nei relatori coinvolti nell’evento di presentazione del think tank lanciato oggi a Napoli. “Se non siamo coesi, evitando di ostacolarci e premiando, viceversa, l’intrapresa, il genio e le persone, sia in termini associativi che di società civile, nessun Recovery potrà darci quelle qualità, quella sostanza che serve al cambiamento”, ha sottolineato il leader di Anfia. “Riccardo è un uomo che conosce in lungo e in largo i fattori premium del mondo. I suoi trascorsi professionali fanno sì che Napoli possa diventare d’interesse, questa città deve diventare sexy perché soltanto così può essere interprete dei veri capitali internazionali”. A prendere la parola da remoto anche l’ad di Mediocredito Bernardo Mattarella. “Il Mezzogiorno deve dimostrare di saperle fare le cose. Ecco perché sono importanti gli uomini, le competenze, le professionalità. Servono persone in grado di utilizzare al meglio anche i fondi in arrivo al Sud, raggiungendo obiettivi per la comunità, evitando di avere agende parallele”, ha evidenziato. “La Campania è la regione italiana con il maggior numero di emissioni nel 2020 di Minibond, 43 imprese emittenti contro le 36 della Lombardia e le 29 del Veneto. Il che è da ritenersi un successo molto importante perché ha consentito di affrancare nel medio-lungo termine queste imprese dal sistema bancocentrico, consentendo loro di concentrare il rapporto con il sistema bancario sul circolante, dando tranquillità di finanziamenti stabili per sette anni e, dal lato delle istituzioni, garantendo un patrimonio di trasparenza da parte di queste imprese che non ha prezzo. Rappresenta infatti una crescita culturale per i piccoli e medi imprenditori il fatto di poter accedere a questi strumenti, che hanno una valenza sia per la comunità che alle aziende stesse”.
Boccia (Luiss): Superare l’ansietà, Sud non è preda di un destino ineludibile. Iervolino (Pegaso): Il cambiamento fa paura perché intacca rendite di posizione
Per il past president di Confindustria e presidente Luiss, Vincenzo Boccia, occorre superare al Sud “l’ansietà”, perché “non siamo dentro un destino ineludibile, altrimenti subentra assuefazione”. Per la prima volta “dibattiamo di progetti per risorse che arrivano e non di risorse da ricercarsi nelle pieghe dei bilanci”. Bisogna trasformare “la speranza in certezze, le parole in fatti”. Il presidente Boccia ha sottolineato come sia fondamentale cambiare il paradigma di pensiero. “Questa è la stagione delle competenze, del merito, bisogna entrare nel dettaglio dei progetti, perché senza le competenze non si affronta la complessità. Bisogna concentrarsi sulla qualità della spesa dei fondi che arriveranno e non discutere di riaperture fino alle 22 o alle 23 di sera”, ha concluso. Per il fondatore e presidente della Pegaso Danilo Iervolino “il cambiamento fa paura perché intacca le rendite di posizione”. Ma per l’imprenditore le “armi vincenti oggi si chiamano giovani, formazione, digitale”.
Giulierini (Mann): Ora i musei devono aiutare i cittadini. Giannola (Svimez): Far ripartire il Paese da Sud non è utopia ma l’unica alternativa all’eutanasia
Paolo Giulierini, direttore del Mann, ha posto l’accento alla convention sul museo come “forza motrice e non entità sussidiata”, valorizzando al massimo le opportunità offerte dall’autonomia. “Non dobbiamo interessarci soltanto a ciò che è dentro il palazzo, alla conservazione delle opere, ma aprire le porte alla città, la bellezza non salva il mondo se il mondo non è nelle condizioni di fruirne”, ha evidenziato. “Serve un grande investimento dei musei sul fattore uomo, sull’interazione locale. Non importa fare migliaia di visitatori alla mostra di Canova se poi i bambini di Forcella non possono apprezzare questa bellezza. Servono i quartieri della cultura, i musei devono aiutare i cittadini attraverso l’azione civile e la responsabilità sociale”. Per il presidente di Svimez Adriano Giannola occorre un progetto di governo organico per “far ripartire Paese da Sud. Non è utopia ma l’unica alternativa all’eutanasia. Il Ponte sullo Stretto, ad esempio, va fatto. Come non importa. Il Mezzogiorno ha tutte le risorse, le capacità intellettuali e la volontà per trasformare il disastro delle gestioni degli ultimi anni in una rinascita, esattamente come facemmo nel 1950 con il miracolo italiano”.