Depuratore consortile di Maiori, protesta di opposizioni e cittadini: Ora un incontro con il ministro Cingolani 

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in foto Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica

“Il depuratore non solo non è l’unica soluzione, ma sicuramente non è ‘la soluzione’ per un territorio così fragile e senza impianti industriali; parliamo infatti di un’opera industriale progettata per risolvere il problema in un territorio privo di industrie”. Prosegue la protesta dei consiglieri comunali di minoranza di Maiori (Cestaro, D’Amato, Della Pace, Ruggiero, Sarno), del Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana”, di cittadini già amministratori e sindaci del comune e dei gruppi civici dell’impianto di depurazione acque reflue in Costiera amalfitana per i comuni di Maiori-Minori-Tramonti-Ravello-Scala-Atrani. Localizzata nella Valle del Demanio di Maiori, l’opera non convince la comunità locale, che sull’argomento si è fatta promotrice di una petizione popolare già sottoscritta da oltre mille persone.
A finire sotto accusa la realizzazione dell’impianto di depurazione dei comuni di Maiori e Minori – Comparto 6 – a valere su fondi POR FESR 2014-2020 Asse VI Priorità 6b O.S.6.3 azione 6.3.1. L’ultima contestazione è stata recapitata direttamente via Pec al Ministro dell’Ambiente, Roberto Cingolani, al quale è stato anche richiesto attraverso un documento dettagliato e ben articolato fatto di premesse circostanziate, criticità e alternative “un incontro per meglio illustrare le problematiche schematicamente riportate nel presente documento”.

Le ragioni della protesta 
Al centro del documento prodotto da opposizioni e cittadini quelle che vengono ritenute “gravi deficienze rilevate e rilevabili nel percorso amministrativo dell’intero progetto, peraltro, già segnalate agli Enti preposti al rilascio delle varie autorizzazioni”. Il testo in questione “vuole portare all’attenzione del Sig. Ministro le possibili e concrete alternative completamente ignorate, sia dall’Ente attuatore che dal Comune di Maiori, per scelta di sola natura politica senza alcuna seria corroborazione a livello tecnico-scientifico”.
“Ultimamente – scrivono i promotori dell’appello – è stata inoltrata in Consiglio Comunale la richiesta inascoltata di istituire una commissione consiliare per l’individuazione e nomina di un pool tecnico indipendente per l’analisi comparativa delle varie alternative, anche in considerazione che ci sono autorevoli conferme, anche istituzionali, ad avvalorare le nostre perplessità”.

La Valle del Demanio
“La Valle del Demanio, dove verrà realizzato impianto di depurazione, è uno dei luoghi di maggior significato naturalistico dell’intera Costiera amalfitana. Non a caso la ricchezza d’acqua, la singolare conformazione ricca di anfratti, forre, burroni, la presenza di stillicidi, pozze, piccole e grandi cascate formati dai due torrenti convergenti Rio Demanio e Acqua calda, evocano il paragone con la più famosa Valle delle Ferriere di Amalfi-Scala; del resto anche qui albergano molte delle rare specie vegetali che prosperano nella citata Riserva Naturale”, si legge nella nota inviata al ministro. “Non risulta acquisito il parere paesaggistico sul progetto da parte della Soprintendenza. La stessa Commissione locale per il Paesaggio di Maiori, quando interpellata, ha sospeso il parere per una serie di perplessità, come si può evincere dal verbale 658/2020, chiedendo alla Provincia chiarimenti … senza ricevere risposta alcuna”, prosegue il testo.

Le alternative
“Nel 2016, contestualmente all’affidamento dell’incarico di progettazione, venne effettuato, dall’azienda AUSINO, uno studio che presentava una più che valida alternativa ai desiderata dell’amministrazione. Questa alternativa proponeva una condotta sottomarina che, collettando i reflui fognari degli impianti suddetti, provvedeva ad inviare questi ultimi all’impianto consortile di Salernoampiamente capace (come potenzialità) di riceverli. La soluzione (molto simile al progetto – in fase di realizzazione – che porta i reflui
del territorio di Torre del Greco all’impianto di Foce Sarno avallato con enfasi sia dall’amministrazione Regionale che dall’EIC, perché
risolve gran parte dei problemi di inquinamento del golfo di Napoli) non è stata di gradimento della Provincia perché dalla Regione
veniva uno stop politico (documentabile con verbale di riunione presso la Provincia di Salerno)”. Scrivono i firmatari della lettera aperta al ministro. Che segnalano nella stessa missiva altre due opzioni: un depuratore in roccia in Costa d’Angolo al livello dello slargo prima della Torre Normanna per la depurazione dei soli reflui di Maiori e Tramonti; una condotta sottomarina a dispersione con Muds (Marine Underwater Depuration System).

Scarica il testo della lettera aperta