Di Maio: “Ci vogliono far cadere”

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Roma, 7 ott. (AdnKronos) – Le impostazioni e le politiche che il Governo intende mettere in campo “cercheremo di raccontarle nei prossimi mesi ma è molto complicato raccontarle in un sistema mediatico, un sistema europeo che ormai ha deciso che questo governo deve cadere. Ma più fanno così più ci compattano”. Così il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio in Basilicata per sostenere il candidato presidente alla Regione Antonio Mattia.

Con la Lega, aggiunge Di Maio, “siamo due forze politiche profondamente diverse che si sono messe insieme con un contratto di governo. Abbiamo tante diversità ma stanno riuscendo nel miracolo di farci andare sempre più d’accordo proprio con questi attacchi continui da cui dobbiamo difenderci, reagire e soprattutto difendere l’Italia”.

“C’è stato un terremoto politico in Italia il 4 marzo. Tenete presente che nei prossimi 6 mesi, con le elezioni europee, ci sarà un terremoto politico anche in Europa e le regole cambieranno quasi tutte”, ha poi aggiunto il vicepremier. “Sta per accadere in Europa quello che è accaduto il 4 marzo in Italia: quelli che credevano di stare tutta la vita” al governo “avranno una brutta sorpresa. Quelli che magari ci credevano” nel cambiamento, “avranno una bella sorpresa dai cittadini delle varie nazioni”.

Sul def Di Maio apre comunque al dialogo: “Se il problema è il pregiudizio verso questo governo non abbiamo speranza. Se invece c’è una volontà come hanno dichiarato ieri di voler dialogare con questo governo noi siamo pronti. Andremo a Bruxelles e spiegheremo tutto quello che vogliamo fare. Non c’è nessuna volontà di uscire dall’Europa né dall’euro”.

“Nonostante i problemi del debito pubblico italiano e nonostante la crisi – sottolinea Di Maio – le famiglie e gli imprenditori italiani ci hanno fatto diventare la seconda forza manifatturiera di Europa e ci hanno fatto diventare il paese con più risparmi. Questo non vuol dire che è tutto rose e fiori ma ci permette di andare a quei tavoli a testa alta”, aggiunge Di Maio sostenendo che “il deficit ne facciamo un po’ noi ma lo possiamo ripagare con la crescita”. In ogni caso, sottolinea Di Maio, “se mi chiedono di scegliere tra numerini e cittadini io scelgo sempre i cittadini”.