Di Maio: “Ottimo clima, ancora niente nomi”

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Milano, 13 mag. – (Adnkronos) – “Ovviamente si sta scrivendo la storia e ci vuole un po’ di tempo. Di nomi non abbiamo parlato, ma c’è un ottimo clima al tavolo”. Lo ha detto il leader del M5s Luigi Di Maio uscendo da Palazzo Pirelli dove è in corso il confronto per trovare l’accordo di programma del governo tra Lega e Movimento.

“Il contratto sta andando avanti molto bene”, ha sottolineato il capo politico del M5S. “Speriamo di chiudere il prima possibile – ha aggiunto -, di nomi non abbiamo parlato perché l’obiettivo è prima di tutto decidere il cosa e poi il chi”.

“C’è un ottimo clima al tavolo – ha continuato -, io ho partecipato a una parte della riunione, si stanno affrontando dei temi importantissimi che rappresentano tutte le esigenze degli italiani”. “Per la prima volta nella storia si porta avanti una trattativa” che, ha sottolineato Di Maio, “mette al centro i temi e questo ci rende ancora più orgogliosi”.

Di Maio sguscia di fronte alle domande sul nome dell’eventuale candidato premier che possa mettere d’accordo Lega e M5S, e che corrisponda alla figura di alto profilo sollecitata dal Quirinale. La personalità chiamata a rivestire il ruolo di presidente del Consiglio deve essere un politico e non un tecnico, dalle ultime indicazioni che trapelano. Nessuna conferma arriva intanto su eventuali contatti (nelle ultime ore) tra i Cinque Stelle e l’economista Guido Tabellini, nome già circolato nella lista del ‘toto premier’. 

Da più esponenti pentastellati arriva la conferma che c’è l’intesa di massima su 15 punti (una ventina quelli contenuti nella bozza) e l’auspicio che il sì e la firma al contratto di governo arrivi nel pomeriggio. Flat tax, legge Fornero e lotta all’immigrazione clandestina il cuore del programma del Carroccio, reddito di cittadinanza e legge sul conflitto di interesse i cavalli di battaglia dei pentastellati. 

C’è sostanziale intesa sull’Ilva di Taranto e sul taglio delle tasse, sul rilancio delle infrastrutture e il contrasto alla disoccupazione, su riduzione della burocrazia, tutela dell’ambiente e legittima difesa. Visione comune anche sui capitoli scuola, sanità e sull’Europa. Ancora nessuna convergenza, invece, sul nome del prossimo premier.