Di Meo a Mosca, cronaca di un party con Tolstoj

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Quattordici novembre, non un sabato sera qualunque. In un angolo della hall dell’hotel Metropol, su un treppiedi come quelli utilizzati per la registrazione a convegni e convention leggiamo: rendez vous per il party di Meo alle 20.15. I numerosi ospiti invitati alla serata moscovita per la presentazione dell’edizione 2016 sono stati avvisati ma come per tutti gli eventi degni di nota un po’ di attesa è prevista. Uno dopo l’altro gli amici di Generoso escono dalle loro stanze e vestiti a festa riempiono l’ampio salone al piano terra del più celebre hotel di Mosca. Come fu a Londra, Varsavia, Marrakesh, Parigi, Madrid, New York, Roma e Napoli il dress code chiede black tie and evening dress. Raggiungiamo a piedi in pochi minuti, non solo per la vicinanza ma anche per il freddo intenso, il Palazzo 1812 (chiamato anche della guerra patriottica che nella battaglia di Borodino vide la Russia vincitrice sulla Francia di Napoleone). Siamo al suo interno, qui dopo esserci scoperti dai caldi soprabiti, ci immergiamo immediatamente nel tema della soirée, “Guerra e Pace”. Per gli appassionati dello scrittore russo dobbiamo pensare al termine guerra come al mondo storico ed a quello pace come a quello umano e con il pensiero andiamo agli attentati terroristici avvenuti a Parigi la notte precedente. Adesso è ora di vivere intensamente la notte di Mosca. A riceverci nel Museo Lenin, la guardia imperiale che con passi e movimenti decisi e ben disciplinati ci dirige nella hall d’ingresso, dove tra un clic e l’altro salutiamo Generoso impeccabile padrone di casa e ci avviamo lungo lo scalone che porta ai piani superiori. Qui sopra tra luci soffuse, sfumature fluorescenti, ballerini che esprimono tutta la loro arte, il grande schermo su cui è proiettato il film tratto dal romanzo capolavoro di Lev Tolstoj con una Audrey Hepburn delicata e danzante. Mentre in fondo alla sala si apre il ricco buffet con tutti i sapori e colori della tradizione russa, dal caviale, agli affettati, ad un’ampia varietà di main courses come il riso con i funghi, la carne, i bliny, i formaggi e molte altre pietanze accompagnati da bianchi e rossi dell’azienda vitivinicola di Salza Irpina e tanto tanto champagne. Una breve interruzione nelle chiacchere da salotto quando Federica Rossi accompagnata dalla nipote di Tolstoj e da Generoso stesso, salgono sul palco per raccontare il fascino della capitale russa testimone di un infinità di cambiamenti. Alle loro spalle una Mosca tra passato e presente che abbiamo potuto ammirare dal vivo durante il weekend culturale (Piazza Rossa, Cremlino e le sue chiese, i bei palazzi ed i tanti interni), che ci restano ancora più impressi nella memoria grazie alle immagini del calendario realizzate ancora quest’anno da Massimo Listri.