Dieta mediterranea, presidenza Unesco passa da Italia a Portogallo

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La Dieta Mediterranea non è solo alimentazione, ma un insieme di valori anche sociali, uno stile di vita che accomuna tutti i paesi del Mediterraneo. Abbiamo raccolto i contributi per la valorizzazione di questo importante patrimonio culturale nel Libro bianco delle Dieta Mediterranea che presentiamo oggi, per continuare a preservare, in collaborazione con gli altri Paesi partner i nostri valori culturali“. Ad affermarlo è Emilio Gatto, direttore generale del ministero delle Politiche Agricole, a margine del convegno organizzato dal Mipaaf, in collaborazione con l’ente di ricerca Crea, nella sala del Capitolo del convento di San Domenico Maggiore a Napoli. Tra i relatori, Pasquale Giuditta, Dirigente MiPAAF e Coordinatore del Gruppo intergovernativo delle Rete dei Paesi della Dieta Mediterranea, Carla Abitabile, ricercatrice Crea, Francesco Caruso, Consigliere del Presidente della Regione Campania per i Rapporti internazionali e l’Unesco, l’assessore comunale al Commercio Enrico Panini, la docente di Antropologia Culturale dell’Università Suor Orsola Benincasa, Elisabetta Moro, e i rappresentanti dei 7 Paesi della Rete dellaDieta Mediterranea dell’Unesco e delle Comunità Emblematiche. 
Il ministero delle Politiche Agricole – prosegue Gatto – con gli altri Paesi partner del Mediterraneo sta portando avanti dal 2010 – anno di inserimento nel registro dell’Unesco della dieta mediterranea – una serie di attività che hanno avuto un’espressione importantissima lo scorso settembre nell’ambito dell’Expo. Quello che continueremo a fare è preservare i valori culturali delle diete mediterranee”. 
Passaggio di testimone con il Portogallo
In questi giorni scade l’anno di presidenza italiano. Nel corso del convegno è stato passato il testimone al Portogallo con il quale l’Italia collaborerà l’anno prossimo per continuare a diffondere nel mondo la cultura della dieta mediterranea e l’importanza per la vita dei cittadini europei e di tutto il mondo di preservare questi valori. 
Il Mezzogiorno d’Italia – spiega Carla Abitabile, ricercatrice Crea (Consiglio ricerche agricoltura) Bioeconomia – è uno dei luoghi della dieta mediterranea. Quali sono i suoi caratteri? La prevalenza degli alimenti vegetali sull’animale, e in generale frugalità, sobrietà nelle quantità, ma anche uno stile di vita che prevede attività fisica, riposo adeguato, poco stress. I prodotti di eccellenza tipici sono tanti, si va dalla pasta per l’Italia, al cous cous per i paesi del Sud“. 
Il Crea è tra i più importanti enti di ricerca dell’agroalimentare, dalla genetica, alla nutrizione, all’ambiente, e fa capo al ministero delle Politiche Agricole. In Campania vanta due centri studi a Caserta e a Pontecagnano. “Domani – conclude Abitabile – saremo a Pollica, per un incontro tra le comunità emblematiche individuate dall’Unesco come rappresentative della dieta mediterranea. Tra queste, appunto, quella di Pollica-Cilento. Si discuterà di quali azioni avviare per salvaguardare la dieta mediterranea“.