Digitale: 4 sfide per 25 squadre di talenti: al via a The Big Hack

79

Sono designer, artigiani digitali, ingegneri, programmatori. Vengono da Roma, Napoli, alcuni anche da Torino. Sono i 350 iscritti (25 i team che si sono formati) che hanno preso parte alla prima delle due giornate di The Big (Smart) Hack 4.0, la maratona di sviluppo iniziata oggi (domani la proclamazione dei progetti vincitori) al Tempio di Adriano a Roma, organizzata da Maker Faire Rome, in collaborazione con Codemotion e Tree. Quattro le sfide lanciate da altrettante grandi aziende. Smart energy, domotica, IoT per Eni gas e luce. Robotica ed educational per Comau. Advertising per IgPDecaux. Soluzioni IoT smart farm per Olivetti. “Il Tempio di Adriano e’ la casa delle imprese di Roma (che ne conta 180 mila): sono tante le aziende promosse da giovani che stanno crescendo – dice  Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma – noi abbiamo il dovere di costruire l’economia del futuro”.
“Sono qui per cercare di imparare e scambiare esperienze e conoscenza. Maker? Significa creare qualcosa di nuovo e utile per gli altri”, dice Jovita, 23 anni di Roma, appena laureata all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche. Jovita vorrebbe occuparsi degli “oggetti quotidiani, che grazie all’Internet of Things possono diventare qualcosa di piu'”. Inizialmente indecisa sulla sfida da affrontare, alla fine ha deciso per IGPDecaux. Norman, 23 anni, di Napoli, e’ laureando in intelligenza artificiale e robotica all’Universita’ La Sapienza di Roma. Dalla due giorni al Tempio di Adriano si aspetta “poco sonno, molte idee e una realizzazione interessante”. La sua challenge? “Quella di Eni: intelligenza artificiale ed energia vuol dire risparmio per tutti e piu’ efficienza”. Al Tempio di Adriano anche Giovambattista, Leonardo e Dario, che si sono presentati all’hackathon con le idee molto chiare: hanno fatto team per affrontare la sfida sulla smart energy di Eni e in particolare lavoreranno sul “monitoraggio per la conoscenza della situazione energetica dei grandi insediamenti urbani”, spiega Leonardo, 61 anni, siciliano ma da anni a Roma. Ma c’e’ anche Umberto dello Ied, concentrato sulla sfida di IGPDecoux. “Penso ad un progetto sulle pensiline interattive”. Davide su Olivetti. “Lavoreremo su un software che analizzi i dati del terreno, per sfruttare al meglio la distribuzione delle coltivazioni”.