Disabili: Bettoni (Fand), ottimista su potenzialità ministero, redatto report priorità

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Roma, 20 giu. (Labitalia) – “E’ importante l’istituzione di ministero della Disabilità, come interlocutore deputato ad affrontare temi fino ad oggi frammentati tra competenze differenti. Sono ottimista sulle potenzialità del dicastero e garantiamo la piena collaborazione di tutta la Federazione per portare avanti le esigenze delle persone con disabilità. Da parte nostra, abbiamo già redatto un primo report delle priorità”. A dirlo Franco Bettoni, presidente Fand (Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili), in un’intervista a Labitalia, commentando l’incontro tra il ministro della Famiglia e delle disabilità, Lorenzo Fontana, e il sottosegretario Vincenzo Zoccano con il presidente della Fand e i rappresentanti delle sette associazioni gemelle che si occupano di disabilità.

“Nel corso dell’incontro -dice Bettoni- il ministro ha lanciato la proposta di un tavolo di confronto tra ministero e le associazioni della disabilità. Per il sottosegretario Zoccano, già presidente del Fid (Forum italiano sulla disabilità), consigliere nazionale dell’Uici (Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti) e presidente della Consulta delle associazioni di persone disabili e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia, l’incontro ha rappresentato l’avvio di una collaborazione importante. L’obiettivo è dare piena compiutezza alla ratifica della Convenzione, avvenuta con la legge 18 del 2009”.

“Zoccano -fa notare Bettoni- ha proposto di sottoscrivere un documento di legislatura che possa aiutarci, d’intesa col legislatore, a dare nuovo impulso ai diritti delle persone con disabilità e alle rispettive famiglie”. “Le associazioni aderenti alla Fand -chiarisce Bettoni- convergono su una piattaforma rivendicativa che tocca i temi comuni alle diverse categorie di disabili rappresentate dalla Federazione. La piattaforma costituisce la base del confronto con le istituzioni ed è elaborata in modo che nelle sue voci possano rientrare temi di volta in volta più specifici, approfonditi dai gruppi di lavoro in base alle segnalazioni delle singole associazioni ed all’attualità”.

Dieci le principali rivendicazioni della Fand. – Piena attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e del programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Considerato l’insediamento del nuovo Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, la Fand auspica una rapida ripresa dei lavori del nuovo Osservatorio tramite l’avvio dei gruppi di lavoro che saranno chiamati a monitorare l’attuazione del programma d’azione biennale. – Rafforzamento dei Fondi per le politiche sociali e la non autosufficienza. – Semplificazione del sistema di accertamento della disabilità, superamento della concezione puramente medico legale ai fini di una valutazione multidimensionale della disabilità.

– Piena operatività della legge 68/1999 in materia di diritto al lavoro dei disabili. Il collocamento mirato ha rappresentato un grande passo avanti, ma ad oggi purtroppo non ha portato i benefici sperati. Sono ancora troppi i disabili che non riescono a trovare una occupazione tramite i meccanismi del collocamento mirato. “A tal proposito -sottolinea il presidente Fand- è necessario migliorare la capacità di intervento e di risposta delle istituzioni: sarebbe dunque auspicabile che il ministero del Lavoro e delle politiche sociali procedesse quanto prima all’emanazione delle linee guida per il funzionamento dei servizi del collocamento mirato, che lo stesso decreto legislativo 151 del 2015 ha previsto e su cui anche l’Osservatorio nazionale sulla disabilità ha tanto lavorato”.

“Ancora attendiamo con ansia -ribadisce- la pubblicazione effettiva dell’VIII Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge sul collocamento mirato, strumento fondamentale per comprendere il reale funzionamento della legge”. – Garanzia di un adeguato sostegno economico della persona nelle forme previste dalla legge per ogni tipo di disabilità. – Aggiornamento del nomenclatore tariffario, ormai inadeguato a fornire ai disabili prestazioni adeguate al progresso tecnico e scientifico. – Abbattimento delle barriere architettoniche, fisiche, sensoriali e culturali che impediscono alla persona disabile una piena partecipazione alla vita sociale. – Piena accessibilità ad ogni bene o servizio, alla comunicazione e all’informazione.

– Promozione e tutela della mobilità e dell’autonomia della persona con disabilità. “Su questo punto -avverte Bettoni- non si può non rimarcare il fatto che i diritti delle persone con disabilità nel trasporto e nella guida sono ad oggi sanciti da norme e regolamenti europei che intervengono in maniera cogente affinché gli Stati e le istituzioni deputate e competenti li applichino puntualmente. Tuttavia, nel nostro paese, con la riforma del titolo V della Costituzione, le competenze in materia sono state suddivise fra Stato, regioni ed enti locali e ciò, assieme alla troppa e inutile burocrazia, ha creato ‘un’inorganicità diffusa’ sui territori, rispetto ad esempio ai livelli di accessibilità della città, dei servizi di trasporto, della viabilità e sosta dei veicoli al servizio delle persone con disabilità”.

“In netta controtendenza -aggiunge il presidente Fand- abbiamo, invece, un settore, quello del trasporto aereo, che grazie all’Enac quale unico organismo nazionale di vigilanza e controllo, può vantare livelli standard di accessibilità e servizi dedicati ai passeggeri a ridotta mobilità. In questo senso, la condivisione di buone pratiche, anche a costo zero per la pubblica amministrazione, potrà contribuire sensibilmente a un miglioramento dell’autonomia e della qualità di vita dei cittadini con disabilità e delle comunità tutte”.

– Tutela del diritto allo studio e piena integrazione scolastica, anche tutelando e valorizzando le scuole specializzate favorendone la frequentazione per quelle famiglie che ne facciano richiesta. “Sull’ultima rivendicazione -afferma Franco Bettoni- si ritiene che per la reale adozione delle più recenti disposizioni in materia di ‘buona scuola’ e, soprattutto, per l’applicazione congruente e operativa delle norme relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è necessario un costruttivo e costante confronto anche con la Fand, presente nei gruppi di lavoro costituiti in seno all’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, cui sono attribuite competenze rilevanti e articolate in termini di monitoraggio e proposta, ma che ha anche il compito di delineare strumenti di progettazione educativa e personale”.