Disoccupazione peggio della malattia
Il futuro secondo i giovani campani

49

Sono sicuri di sé (65,7%) e soddisfatti della propria vita (73,2%), proprio come gli altri giovani studenti italiani. Come loro, sono impegnati in una corsa ad ostacoli verso Sono sicuri di sé (65,7%) e soddisfatti della propria vita (73,2%), proprio come gli altri giovani studenti italiani. Come loro, sono impegnati in una corsa ad ostacoli verso il lavoro, l’affermazione professionale e l’autosufficienza economica, che rappresentano le principali preoccupazioni per il futuro per 7 ragazzi su 10. E’ il ritratto dei giovani campani che emerge dal 3° rapporto di ricerca nazionale dell’Osservatorio “Generazione Proteo” di Link Campus University, presentato oggi a Sorrento. Lo studio, realizzato su un campione di 10mila studenti italiani tra i 17 e i 19 anni, ha coinvolto in Campania circa 1.500 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e relative province. Sfiduciati dai partiti e dal Parlamento, i ragazzi campani si discostano poco dal campione nazionale sull’importanza attribuita a valori come famiglia, amicizia, lealtà e accettazione degli immigrati. Sebbene più legati al matrimonio e di gran lunga più contrari all’aborto rispetto ai coetanei italiani (73,2% contro il dato nazionale 63,3%), anche loro individuano infatti nelle sovrastrutture sociali, economiche, politiche e culturali le barriere da superare. “L’uniformità tra le risposte dei giovani campani e quelle dei loro coetanei nel resto d’Italia – ha detto il sociologo e direttore dell’Osservatorio Generazione Proteo, Nicola Ferrignisottolineano come non sia più la geografia a dettare il tempo, il ritmo, la tecnica e la performance della corsa delle nuove generazioni, quanto piuttosto il complesso di strutture e sovrastrutture che, da Nord a Sud, si frappongono ed ostacolano il percorso dei giovani. Siamo di fronte dunque non più ad una generazione a macchia di leopardo – ha concluso Ferrigni – ma ad una generazione di giovani leopardi, abili arrampicatori e agili saltatori di ostacoli“. Disoccupazione peggio della malattia Anche quest’anno il lavoro e la paura di non realizzare i propri sogni (24,1%) sono in testa ai pensieri dei giovani campani, per i quali l’occupazione e l’autosufficienza economica restano le priorità. Il lavoro – libero professionista in primis (46,2%), poi dipendente (39,5%) e imprenditore (12,7%) – serve per raggiungere la libertà ed è al centro delle aspirazioni e delle loro preoccupazioni. La disoccupazione (22,7%) infatti preoccupa circa 10 volte di più del terrorismo (2,8%) e spaventa più di malattia (9,7%), solitudine (6,4%), morte (5,5%) e terrorismo messi assieme. Il futuro professionale incerto aggiunto alla sfiducia verso la politica – alla quale la prima dote richiesta è l’onestà (39,5%) – la dicono lunga sul sillogismo che individua gli ostacoli proprio nella società attuale e nella sua organizzazione. Se nella hit parade della fiducia si assiste a un certo miglioramento nel giudizio sulle fondamenta del Paese, è ancora molto basso il consenso per i ‘partiti politici’ (voto medio da 1 a 10: 5,2) e per il Parlamento (4,7). Fa eccezione il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che, a differenza del voto medio italiano (5,9) in Campania riscuote un 7. In forte ascesa anche gli altri protagonisti, a partire dal Presidente della Repubblica (6,9), sino a Chiesa (7,3), Forze di Polizia e Ue. Mediocre, invece, il voto dato ai sindacati, fermo a 5,3. Una distanza verso la politica, che si riflette anche sui suoi piani per la crescita: il Jobs Act, ad esempio, è una riforma ancora sconosciuta per quasi otto ragazzi campani su dieci. Scompaiono i tabù Consapevoli della propria forza innovativa, inclini al sacrificio e convinti che il cambiamento possa partire da loro molto più che dalla politica, è speciale la visione dei 17-19enni campani nei confronti dei grandi temi della nostra società. Un po’ più tradizionalisti dei loro coetanei italiani, abbracciano più le coppie unite in matrimonio (74,5% ‘molto’ o ‘abbastanza’ d’accordo; dato Italia 72,4%) che gli stessi diritti per le coppie di fatto (64%; dato Italia 68,5%) e approvano i matrimoni tra omosessuali (58%), ma non in Chiesa. Il campione si spacca però di fronte all’ipotesi delle adozioni per i single e le coppie gay (58,8% ‘poco’ o ‘per niente’ d’accordo) ed è di gran lunga più contrario all’aborto rispetto a quello nazionale (73,2% contro il 63,3%). E se meno di un ragazzo campano su cinque ritiene che quello omosessuale sia ‘un rapporto contro natura’, sono ben saldi i valori come amicizia, onestà e accettazione degli immigrati (considerati in modo negativo solo dal 13,2% dei ragazzi). Una visione ‘moderna’ dei grandi temi sociali che non esclude il fortissimo legame con la propria famiglia e la quasi completa fiducia nei confronti dei genitori (‘molto’ o ‘abbastanza’: 87,6%) più che negli amici (70,3%). Non è esclusa nemmeno la religione, con l’80,4% che si dichiara cattolico (8 punti in più della media nazionale), anche se di questi solo il 27% è praticante. Ai giovani campani piace molto Papa Francesco, considerato ‘vicino ai problemi della gente’ (44%), ‘portatore dei principi autentici della Chiesa’ (18,7%) o un ‘modello da seguire’ (16,5%). Bocciato il bullo Ai ragazzi campani, che socializzano soprattutto su Facebook (93%) e Whatsapp (91,9%), piace invece molto meno il bullo, considerato un ‘insicuro’ e un ‘violento’ (entrambi al 26,9%) ma anche un ‘insoddisfatto’ (22,3%), che si appalesa spesso attraverso la Rete. Tanto che quasi 2 giovani su 3 affermano che social e tecnologia abbiano contribuito a incrementare il fenomeno del bullismo, con il 24,3% vittime di cyberbullismo su Ask.fm. Sono altissime le percentuali di intervistati che hanno dichiarato di essere stati vittime di bullismo da parte dei propri coetanei. Una violenza più spesso psicologica che fisica: ben il 37,5% ammette di essere stato oggetto di insulti ripetuti, il 43,4% è stato offeso mediante la diffusione di notizie false, il 38,2% tramite telefonate o messaggi sgradevoli, mentre il 33,6% ha subìto umiliazioni di fronte ad altre persone. Al 24,2% di coloro che hanno dichiarato di aver subito minacce da parte di loro coetanei, si aggiunge il 13,2% di quelli che hanno visto diffusi e pubblicati foto e video compromettenti che li ritraevano. Condivisione (23,1%), divertimento (18,4%), desiderio di notorietà (17,1%). Ma selfie significa anche rischio, se è vero che il 24% dei ragazzi campani ha dichiarato di averli scattati alla guida del motorino, l’11,5% in situazioni estremamente pericolose (come in bilico su una terrazza o durante uno sport estremo) e l’11,9% accanto ad animali pericolosi.