Dl dignità, bocciato ripristino art. 18

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Roma, 1 ago. (AdnKronos) – No di governo e maggioranza alla reintroduzione dell’articolo 18 nel caso di licenziamento illegittimo. Il M5S e la Lega hanno votato contro un emendamento, presentato dal deputato di Leu Guglielmo Epifani, che puntava a recepire, nel all’esame della Camera, le norme cancellate dal Jobs Act approvato dal governo Renzi nella passata legislatura. L’emendamento – sul quale si erano dichiarati contro sia il governo che i relatori di maggioranza – è stato respinto con 317 no, 191 astensioni e i soli 13 voti a favore della pattuglia di deputati di Leu.

Nel presentare la ratio del provvedimento, l’ex segretario della Cgil aveva detto: “Parliamo di un tema delicato e conosciuto che va sotto la denominazione di Articolo 18. In realtà vogliamo presentare una norma per la tutela reale dei lavoratori nei casi di licenziamenti illegittimi, che il Jobs Act ha di fatto cancellato. Non vogliamo fare un atto di mera testimonianza né di propaganda ma risarcire moralmente e concretamente i lavoratori”.

Poi, dopo la bocciatura, Epifani ha parlato di “un’occasione persa per ridare veramente dignità ai lavoratori e alle lavoratrici”. “Per noi – ha aggiunto – la proposizione della tutela reale nel caso dei licenziamenti illegittimi risponde a un doppio risarcimento intellettuale e morale. Per 20 anni ci è stato detto che l’art. 18 frenava i contratti a tempo indeterminato e gli investimenti. Tolto quel diritto però non sono aumentati né i contratti né gli investimenti. E’ bene prendere atto che quella narrazione non era e non è vera. E’ necessario tornare a difendere meglio la dignità dei lavoratori che vengono licenziati in modo illegittimo. E sicuramente il cosiddetto dl dignità non lo fa”.