Dopo Giappo e Giappoke, ecco Giappo Burger: l’ultimo nato in casa Schettino

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in foto lo chef ed imprenditore Enrico Schettino, patron del nuovo format Giappo Burger

L’Oriente visto dal Vesuvio. Non più lontano, ma vicino. Vicinissimo. Grazie alle contaminazioni made in Italy. Anzi, made in Naples. E’ la storia di Giappo Burger, l’ultimo nato in casa dello chef ed imprenditore Enrico Schettino, il primo locale interamente dedicato all’omonimo format culinario: il burger. A voler essere precisi, al bao burger, un tipico panino asiatico cotto al vapore, soffice e leggero, che verrà rivisitato in chiave occidentale grazie all’impiego di ingredienti del Meridione, già garanzia d’eccellenza e qualità nei numerosi locali del gruppo Giappo Italia. Enrico Schettino, si mette dunque ancora una volta in gioco potendo contare su 15 anni di esperienza nel settore della cucina fusion e sui successi dei suoi locali, da Giappo – brand dedicato alle specialità giapponesi – al format Giappoke, che strizza l’occhio anche alle Hawaii tra tacos, tartare, carpacci e poke bowls. Senza dimenticare la Giappo Academy che a breve si prepara a cambiare e rinnovare la propria sede. Giappo Burger è invece l’incontro tra i sapori mediterranei e quelli giapponesi, tra il made in Italy e l’Oriente, in una location futuristica ispirata al Paese del Sol Levante, situata all’angolo tra Piazza Vanvitelli e via Bernini, nel quartiere Vomero, a Napoli.

Il menu
Il gusto soffice del bao è adattato a quello occidentale, per avvicinarsi ai nostri tradizionali burger: dal salmone in salsa teriyaki al polpo accompagnato dalla burrata pugliese e dai friarielli napoletani, delle polpette di tonno alla cotoletta di maiale tonkatsu unita ai pomodorini del piennolo. Impossibile poi resistere al cuoppo in tempura per rivivere la bontà dei “panzerotti fritti” napoletani in chiave più leggera, grazie alla fragranza della tempura di gamberi e calamari. Si tratta di un perfetto mix tra i sapori di Napoli e le tecniche del Giappone, un cuoppo nippo-partenopeo, servito non nella classica carta paglia ma in una caratteristica alga. Un perfetto street food fusion. Da stuzzicare come starters anche le fave di soia lessate: calde e con una spolverata di sale. Ugualmente gustose come aperitivo le polpette di salmone al pistacchio con Lemongrass, salsa teriyaki e guacamole. Internazionale anche il bere: scegliere tra birre nostrane, hawaiane e giapponesi allo zenzero, oppure tra cocktail esotici, aperitivi italiani rivisitati e pluripremiati whisky giapponesi non sarà semplice.

Il locale
Il locale si compone di un dehor esterno e due sale interne, di cui uno spazio bar destinato ad aperitivi e post cena, per un totale di quasi 70 posti a sedere. La creatività di Enrico Schettino si riversa anche nell’arredamento, ispirato ai numerosi viaggi dell’imprenditore napoletano e volto a far vivere al cliente un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Su una parete, i vicoli di Napoli stilizzati richiamano una tipica strada di Tokyo e il Vesuvio sullo sfondo si confonde con il Fujiyama, mentre un’altra stanza racchiude i simboli più rappresentativi del Giappone: dai manga ai cartoni animati, dai lottatori di sumo alle geisha, dai templi ai samurai. Tra led e fibre ottiche, anche le luci contribuiscono a ricreare l’atmosfera futuristica del Digital Art Museum di Odaiba a Tokyo. Come afferma chef Enrico Schettino: “Non potendo più andare in Oriente, viste le restrizioni pandemiche, ho voluto portare un po’ di Giappone in Italia per permettere a tutti di poter viaggiare con la testa, almeno per una sera”. Quindi, aggiunge: “Il locale aprirà domani, abbiamo scelto una linea precisa, burger ma bao, un panino più soffice e dolce, per dare un taglio giovanile ed esteticamente curato e anche per intercettare le tendenze di un pubblico diverso rispetto a quello degli altri due format, Giappo e Giappoke. Utilizziamo molti elementi croccanti, che restano impressi nella mente e stimolano esperienze di gusto non comuni. Lo scontrino sarà più basso per consentire ai giovani di fare un pasto con una cifra che si aggira intorno ai venti euro”. Un nuovo protagonista si affaccia sulla scena culinaria partenopea e le premesse ci sono tutte perché sia un nuovo successo firmato Enrico Schettino.