Droga, in Campania tremila giovani nei Sert della regione

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“Prevenire eccessi ed abusi di alcol, fumo e droghe? Comunichiamo con i giovani, istruzioni per l’uso” è tema del dibattito promosso dalla Clinica Mediterranea di Napoli. L’incontro, il quarto di nove appuntamenti della V edizione di Mondo donna, ha voluto porre l’accento non solo sulle conseguenze derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti, ma soprattutto su come informare al meglio i giovani sui problemi causati dalla droga senza che quest’ultima possa essere considerata un’attrattiva. Nei Sert della Campania sono in cura 3 mila persone, a fronte di 10 mila giovani con dipendenze patologiche, secondo gli ultimi dati dei Servizi delle tossicodipendenze della Asl della regione. “Siamo veramente una società contro le droghe? Viene da domandarci – afferma Celeste Condorelli, amministratore delegato Clinica Mediterranea – quanto siamo tutti condizionati da continui messaggi che ci inducono a considerare l’alcol e le droghe un qualsiasi prodotto. La migliore arma è parlarne con i nostri figli senza alcun timore, parlare delle loro esigenze e delle difficoltà che li circondano è uno dei metodi preventivi più efficaci”. La droga è ancora “un argomento tabù”, perché in Italia è “soggetto a letture politiche”, dichiara Edoardo Polidori, direttore Uoc dipendenze patologiche dell’azienda Usl di Forlì – da una parte il centrodestra che si compatta dietro slogan unificanti, forti ma che dicono poco e dall’altra parte il centrosinistra, che vive le droghe come un problema che divide a causa delle posizioni divergenti: nel mezzo c’è il problema stesso, che appunto risulta schiacciato tra i conflitti di destra e sinistra. Nel resto d’Europa – continua Polidori – la droga viene vista come un problema tecnico, mentre in Italia si fa fatica a ragionare dal punto di vista scientifico”. Invece, sottolinea l’esperto, “bisognerebbe iniziare un serio percorso culturale sulle droghe, parlarne lucidamente nelle scuole con i medici e non con i preti, come spesso avviene in Italia. Un primo passo sarebbe fare i conti con le droghe, ammettere che fanno parte della storia del nostro paese e non nascondersi dietro l’alibi che sono solo i giovani a farne uso. L’aumentare del consumo di droghe è segno della sconfitta delle politiche sociali del nostro Paese”. “Ragazzi oggi” è l’iniziativa lanciata dall’assessore alle Politiche giovanili del comune di Napoli Alessandra Clemente, in occasione del dibattito. Il Progetto, promosso dal comune di Napoli, dall’Asl Na 1 e dal Dipartimento farmacodipendenze, finanziato dalla Regione Campania e curato dalla Direzione Welfare dei servizi educativi, è indirizzato a quindici giovani beneficiari, ragazzi e ragazze al di sotto dei 35 anni con problemi di dipendenze. I giovani, selezionati dall’Asl, potranno partecipare a laboratori musicali e stage formativi in aziende che si occupano di musica. Il progetto, avviato alla fine dello scorso anno, vede in questi giorni dare il via alle attività nella Casa della cultura e dei giovani a Pianura, inaugurata due anni fa come centro di aggregazione per i giovani. “Il nostro no alla droga parte da questo – afferma Clemente – da una forte e pratica risposta alla quotidianità: aprire luoghi pubblici, centri per i giovani nella città e tutto ciò che consente la crescita dei ragazzi all’interno di una comunità per far sì che non si sentano soli e vadano alla ricerca di emozioni non sane”.