Due profughi si danno fuoco in campo Idomeni

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La drammatica condizione dei migranti accampati presso Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, ha spinto oggi un gruppo di loro a inscenare una protesta culminata con il gesto estremo di due dimostranti che si sono dati fuoco al grido di ‘Siamo disposti a morire qui piuttosto che tornare indietro’. Portati in ospedale, le loro condizioni non sono risultate gravi. Ma la situazione delle circa 12.000 persone della tendopoli resta terribile, con la maggior parte di loro che non ha accolto l’appello delle autorità greche per un trasferimento in una struttura più organizzata eretta poco distante dall’esercito. Nella speranza che un varco si apra nella rete che sbarra la loro strada.

 Le proteste nell’accampamento sono state all’ordine del giorno da quando Ue e Turchia hanno raggiunto un accordo che dovrebbe rallentare significativamente il numero di migranti che tentano di raggiungere la Grecia dalle coste turche. Un accordo che prevede un rimpatrio per ogni rifugiato che arriva su suolo europeo, ma che appare molto difficile da applicare. Le operazioni, che dovevano iniziare domenica, non sono ancora partite.

La drammatica condizione dei migranti accampati presso Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, ha spinto oggi un gruppo di loro a inscenare una protesta culminata con il gesto estremo di due dimostranti che si sono dati fuoco al grido di ‘Siamo disposti a morire qui piuttosto che tornare indietro’. Portati in ospedale, le loro condizioni non sono risultate gravi. Ma la situazione delle circa 12.000 persone della tendopoli resta terribile, con la maggior parte di loro che non ha accolto l’appello delle autorità greche per un trasferimento in una struttura più organizzata eretta poco distante dall’esercito. Nella speranza che un varco si apra nella rete che sbarra la loro strada.

 Le proteste nell’accampamento sono state all’ordine del giorno da quando Ue e Turchia hanno raggiunto un accordo che dovrebbe rallentare significativamente il numero di migranti che tentano di raggiungere la Grecia dalle coste turche. Un accordo che prevede un rimpatrio per ogni rifugiato che arriva su suolo europeo, ma che appare molto difficile da applicare. Le operazioni, che dovevano iniziare domenica, non sono ancora partite.