Eataly, accordo con Microsoft: l’esperienza d’acquisto diventa interattiva

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Microsoft e Eataly lanciano un nuovo progetto di trasformazione digitale che vede il brand dell’enogastronomia italiana far leva sul cloud computing di Microsoft per la propria crescita internazionale. La strategia di Microsoft per la competitività del mondo retail è stato il focus di ‘Digital difference in retail’, incontro tenutosi oggi a Milano per esplorare i trend del settore e le nuove prospettive della shopping experience come il cloud e le tecnologie intelligenti. Dalla nuova ricerca di Retail Institute presentata oggi emerge che le aziende retail italiane mostrano un atteggiamento positivo verso la trasformazione digitale: l’82% ha già in corso progetti di digital transformation e il 9% non ancora, ma sta comunque pianificando d’iniziare un processo d’innovazione nel prossimo futuro. Sono l’evoluzione della domanda di mercato (63%) e la consapevolezza dell’insufficiente connessione di team e processi (50%) a guidare questa trasformazione. Inoltre, i vecchi approcci di marketing si rivelano inefficaci (38%) ed emerge una maggiore pressione competitiva (38%), altre due ragioni per cui spesso i retailer intraprendono progetti d’innovazione. In generale la trasformazione digitale viene vista come un modo per ridurre le distanze tra i team interni e le realtà esterne di mercato.
E di fatto emerge un allineamento tra motivazioni alla base dei progetti di trasformazione digitale in ambito retail e vantaggi percepiti o attesi: i retailer italiani ritengono che i principali plus siano la produttività (67%), la migliore esperienza dei clienti (58%), il maggior coinvolgimento dei clienti (57%), la maggiore comprensione e previsione del mercato (48%) e l’innovazione di prodotto e servizio (47%). Quindi ai primi posti nella classifica dei vantaggi coesistono produttività e relazioni con la clientela, mentre la riduzione dei costi viene considerato un vantaggio solo da una minoranza (21%), proprio perché c’è maggiore sensibilità ad altre dimensioni legate all’innovazione, spiegano i ricercatori. Il prossimo anno gli investimenti si concentreranno principalmente su strumenti di business intelligence (55%), proprio perché per il mondo retail valorizzare i dati per conoscere le dinamiche di mercato e anticipare le esigenze dei consumatori rappresenta una priorità in uno scenario sempre più competitivo. Anche il cloud computing rappresenta un investimento di riconosciuto valore (41%) in virtù della portata abilitante che consente a retailer di qualsiasi dimensione di accedere in modo semplice e flessibile a tecnologie complesse. E sorprendentemente anche l’Internet of Things entra nell’ordine di idee di un’azienda su 5 (21%) e suscitano interesse anche machine learning/artificial intelligence (14%) in uno scenario chiaramente sempre più attento alle opportunità in chiave impresa 4.0.
Di fatto è solo il 5% a non prevedere alcun tipo di investimento It nel prossimo anno, emerge dalla ricerca. Tra le tecnologie considerate più utili per il settore emergono gli strumenti di social engagement (29%), strumenti di collaborazione e produttività (22%) e customer relationship management (20%), ma anche i predictive analytics(16%).”Microsoft – sottolinea Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia – s’impegna da sempre per supportare la trasformazione digitale delle realtà attive nel mondo della distribuzione: ripensare l’organizzazione e i processi consente di arrivare a reinventare il percorso esperienziale del cliente inaugurando nuove esperienze più personali e connesse che fondano fisico e digitale. Per competere con successo in un mercato sempre più dinamico e conquistare un consumatore sempre più esigente è, infatti, fondamentale creare esperienze differenziate e personalizzate. Grazie al cloud computing e alle tecnologie intelligenti è possibile, rendendo più produttive le persone lungo la filiera e nei negozi e offrendo nuovi strumenti per anticipare i bisogni e rivoluzionare l’interazione con i clienti”. Nell’anno del decennale, Eataly conta 39 negozi in tutto il mondo con 5.000 addetti e circa 470 milioni di euro di fatturato nel 2017. “La rapida trasformazione da realtà locale a gruppo internazionale – sottplinea l’azienda – ha reso prioritario ottimizzare i processi a 360° adottando Microsoft Dynamics 365, la piattaforma cloud che integra molteplici applicazioni per rispondere in modo personalizzato alle esigenze di business, tra cui il sistema gestionale integrato che offre vantaggi legati al dialogo tra soluzioni in grado di semplificare le operazioni e creare strumenti condivisi per sviluppare un comune senso di appartenenza tra gli operatori. Capgemini Italia sta accompagnando Eataly nel suo viaggio verso la trasformazione digitale”.”Nei primi 10 anni del suo sviluppo – rimarca Andrea Guerra, executive chairman della società fondata da Oascar Farinetti – Eataly ha rivoluzionato l’esperienza d’acquisto dei clienti nei suoi negozi creando un vissuto senza soluzione di continuità tra mangiare, imparare e comprare. Il negozio è ed è stato lo scenario di questa rivoluzione. Oggi, attraverso l’accordo strategico con Microsoft, Eataly si pone un ulteriore obiettivo: riuscire a creare un’esperienza immersiva per i propri clienti ovunque essi siano”. L’azienda annuncia che, all’interno del servizio di spesa online Eataly Today, punterà ad abilitare un nuovo modello di interazione con il cliente che da remoto, e grazie all’utilizzo di chat bot, potrà interagire online con il personale del negozio e dei banchi. Si testeranno software di intelligenza artificiale di Microsoft in grado di dialogare attraverso codice scritto o vocale con persone che a loro volta utilizzano linguaggio scritto o verbale creando una esperienza liquida tra chi compra nello shop virtuale e chi lo fa in quello fisico. Inoltre, spiegano da Eataly, attraverso lo sviluppo di strumenti di mixed reality, si potranno integrare all’esperienza d’acquisto luoghi diversi dal negozio come, ad esempio, la visita a un frantoio nel momento di estrazione dell’olio, e attivare modalità di veloce riconoscimento dei prodotti per fornire all’acquirente un bagaglio completo di informazioni multimediali che possano completare le esigenze di conoscenza di storia, tradizioni, consigli d’uso e proprietà nutrizionali.