Ecco il progetto per il recupero del Cimitero delle 366 fosse, il complesso realizzato da Fuga alla fine del ‘700

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in foto veduta aerea del Cimitero delle 366 fosse e dellAlbergo dei Poveri

“L’impegno per mettere al centro dei principali itinerari culturali della città di Napoli uno dei suoi complessi monumentali più importanti sotto il profilo architettonico e più simbolici dal punto di vista storico-sociale come il Cimitero delle 366 Fosse può e deve essere uno degli impegni principali per il rilancio della area orientale di Napoli”. Così Paolo Giordano, coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Architettura, Disegno industriale e Beni culturali” dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, tra i massimi esperti internazionali delle architetture di Ferdinando Fuga e dell’architettura funebre, ha presentato stamane i primi risultati di studio e di ricerca del protocollo d’intesa siglato tra l’Arciconfraternita di S. Maria del Popolo agli Incurabili e il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università Vanvitelli con l’obiettivo, tra gli altri, di un grande progetto di valorizzazione e restauro del Cimitero delle 366 Fosse inteso come porta di accesso monumentale al più vasto parco cimiteriale della collina di Poggioreale.
“Il Cimitero delle 366 fosse, realizzato nel 1762 da Ferdinando Fuga per conto dell’Arciconfraternita di Santa Maria del Popolo agli Incurabili, ha segnato l’avvio dell’infrastrutturazione cimiteriale del versante meridionale della collina di Poggioreale a Napoli – ha evidenziato Paolo Giordano – e ne rappresenta, ancora oggi, il principale caposaldo tipologico nonostante l’avanzato stato di degrado che lo pervade”. Il cimitero, come ha ricordato Giordano, “venne costruito per dare degna sepoltura alle numerose salme del popolo indigente che, quotidianamente, venivano gettate nella fossa dell’Ospedale degli Incurabili o seppellite nelle aree periferiche della capitale”.
Oggi per rispondere ad un grave stato di degrado della struttura e per progettare nuove forme di valorizzazione e di fruizione anche multimediale l’Arciconfraternita di S. Maria del Popolo agli Incurabili e il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università Vanvitelli hanno costituito un Comitato d’onore per la valorizzazione e il restauro del Cimitero delle 366 Fosse che affiancherà il Comitato di direzione del progetto, composto da Padre Salvatore Fratellanza, presidente del Comitato di Gestione delle Arciconfraternite Commissariate della Diocesi di Napoli e Paolo Giordano, professore ordinario di Restauro dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e responsabile scientifico del protocollo d’intesa con l’Arciconfraternita di S. Maria del Popolo agli Incurabili.

Il Comitato d’onore
A presiedere il Comitato d’onore ci saranno l’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia e il Rettore dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Giovanni Francesco Nicoletti.“Nella Diocesi di Napoli – ha evidenziato l’Arcivescovo Battaglia – purtroppo c’è un immenso patrimonio artistico e culturale di Chiese chiuse (oltre 200) ed architetture dimenticate e degradate proprio come il Cimitero delle 366 fosse, un complesso monumentale unico al mondo nel suo genere di architettura sociale con uno straordinario valore metaforico di uguaglianza e carità cristiana. La mia presenza nel Comitato d’onore vuole essere un segno concreto e tangibile della volontà di intraprendere un nuovo corso d’impegno per tornare a rendere accessibili e fruibili luoghi come il Cimitero delle 366 fosse oggi erroneamente dimenticati”.
Tra storici dell’arte, storici dell’architettura, esperti di valorizzazione del patrimonio culturale, rappresentanti del mondo delle imprese ed esperti specifici del settore dei cimiteri monumentali saranno otto i membri del Comitato d’Onore che sarà costituito da Edoardo Cosenza, professore di Tecnica delle costruzioni all’Università di Napoli Federico II ed Assessore alle Infrastrutture del Comune di Napoli, Cesare De Seta, professore emerito di Storia dell’Architettura all’Università di Napoli Federico II dove ha fondato e diretto il “Centro interdipartimentale di Studi sull’iconografia delle città europea”, Stefano Della Torre, presidente della Società Italiana per il Restauro dell’Architettura, Nicola Di Battista, direttore de L’Architetto, la rivista scientifica del consiglio nazionale degli Architetti, Mauro Felicori, fondatore dell’ASCE, l’Associazione dei Cimiteri storico-monumentali in Europa ed Assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, Maurizio Manfellotto, presidente dell’Unione Industriali Napoli, Lidija Plibersek, presidente dell’ASCE e Giuliano Volpe, presidente emerito del Consiglio Superiore per i Beni culturali e paesaggistici. “La nascita di un Comitato d’onore di tale prestigio e competenze trasversali – ha sottolineato Padre Salvatore Fratellanza – rappresenta un primo passo concreto per provare a percorrere tutti i sentieri di ricerca nonché di buone e sane alleanze culturali in grado di amplificare l’eco della necessaria restituzione alla collettività di un monumento unico nel suo genere ed emblematico per il rilancio di tutta la collina cimiteriale di Poggioreale”.

in foto Il Comitato d’onore con Padre Fratellanza, Nicola Di Battista, Giuliano Volpe, Mauro Felicori, Don Mimmo Battaglia, Paolo Giordano ed Edoardo Cosenza
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