Economia marittima, Srm-Intesa: Boom del trasporto merci. Scudieri: Favorire l’export, basta burocrazia

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in foto Paolo Scudieri

Presentato a Napoli l’ottavo Rapporto annuale 2021 “Italian Maritime Economy”, elaborato da Srm, il Centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo. Dai dati del Rapporto emerge che sebbene nel periodo della pandemia si è ravvisato un sensibile aumento del trasporto su ferro sulla rotta Cina Europa e viceversa, con una crescita del 79% rispetto al 2020, il trasporto marittimo continua a rappresentare il principale veicolo dello sviluppo del commercio internazionale: il 90% delle merci viaggia via mare, e valgono il 12% del Pil mondiale. Nel 2021 si stima un aumento del 4,2%, e per il 2025 la movimentazione container a livello globale crescerà a ritmi del 4,8% medio annuo. In Italia lo scorso anno il valore degli scambi via mare è stato pari ad oltre 206 miliardi (-17% sul 2019), mentre l’import ha registrato un + 3%. I porti del Mediterraneo con 207 milioni di tonnellate di merci gestite nel 2020 incidono per il 47% del totale del traffico italiano. Il calo dei porti meridionali è stato del 3,4% contro il 10 circa dell’Italia.
Il 57% dell’interscambio del Sud avviene via mare (valore 42 miliardi) contro il 33% del dato Italia. Dal Rapporto emerge inoltre che per la crescita del Sud sarà fondamentale la ripartenza delle Zes e l’utilizzo dei fondi del Pnrr per le infrastrutture portuali pari a oltre 3,8 miliardi.

Appuntamento ormai consolidato
Per Paolo Scudieri, presidente di Srm, “Il 2020 è un anno pieno di segni meno ma ciò non toglie l’importanza del Mediterraneo, anche alla luce delle scelte di rilancio dei porti da parte dell’Ue attraverso le risorse del Pnrr e l’avvio delle Zes. Se l’Italia ha una pecca – aggiunge – è la burocrazia. La priorità quindi è sburocratizzare dopodiché anche la committenza e i fondi internazionali verranno in Italia ad investire”. “La presentazione del Rapporto – ha aggiunto – è ormai un appuntamento consolidato e radicato nella nostra Napoli, un momento di riflessione sui temi dello Shipping, dei Porti e della Logistica, che insieme rappresentano il 12% del Pil mondiale ed il 9% circa di quello italiano. Srm ha dunque portato avanti un altro anno di intense attività evidenziando, attraverso i propri studi, il “peso” economico che ha tutta la filiera dell’economia del mare, un asset per la competitività per il Paese”.

Deandreis: Mediterraneo rilanciato dalla pandemia
“I numeri dicono che il Mediterraneo è in ulteriore cambiamento, la pandemia – sottolinea Massimo Deandreis, direttore generale di Srm – ha accelerato alcune dinamiche tanto che “da mare di transito” il Mediterraneo sta diventando “un mare di competizione”, dove non soltanto l’Europa e l’Italia giocano un loro ruolo ma anche le grandi potenze: Cina, Turchia, Germania. A chi gli chiede se nello sviluppo della portualità e della logistica nel Mediterraneo c’è una strategia comune europea, Deandreis risponde che “c’è l’avvio di una strategia comune sebbene avanza a piccoli passi, spinta dalle sollecitazioni che arrivano dall’esterno. Paradossalmente la presenza massiccia dei cinesi nel Mediterraneo, l’effetto della pandemia che ha accelerato la contrapposizione con gli Usa, sta imponendo all’Europa di acquisire una strategia anche sui porti che prima non c’era”.

Gros-Pietro: FInanza fondamentale
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, intervenuto in videoconferenza, ha sottolineato che per rafforzare i legami tra le due sponde del Mediterraneo “la finanza è fondamentale” per sostenere “gli investimenti produttivi e gli scambi commerciali” per i quali “il sistema logistico portuale è essenziale” ed “è un pilastro fondamentale per il resto del tessuto produttivo italiano: industria, servizi e turismo”.