Elezioni, dieci proposte per uno sviluppo sostenibile

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Roma, 22 gen. (AdnKronos) – Dallo ‘sviluppo sostenibile’ in Costituzione all’Agenda urbana, dall’intergruppo parlamentare dedicato al rispetto degli Accordi di Parigi. In vista del prossimo confronto elettorale, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha elaborato dieci punti da inserire nei programmi politici per garantire agli elettori che la prossima legislatura metterà l’Italia sul sentiero della sostenibilità.

L’Alleanza, che con i suoi oltre 180 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata nel nostro Paese, chiede ai leader dei partiti e movimenti politici impegnati nella campagna elettorale di rispettare l’impegno che l’Italia ha assunto nel 2015 sottoscrivendo, insieme ad altri 192 Paesi, l’Agenda 2030 dell’Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, da cui sono scaturiti gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici.

“In un’epoca di sfide globali e di grandi cambiamenti, è necessario rendere esplicita nei programmi politici una chiara visione del futuro, come raccomandato anche dal Presidente della Repubblica – dichiara il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini – L’Agenda 2030 riconosce che tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile, economica, sociale e ambientale, sono ugualmente importanti. Purtroppo l’Italia non è su un sentiero di sostenibilità e non possiamo più perdere tempo: la prossima legislatura sarà quindi decisiva per cambiare direzione e realizzare un duraturo miglioramento delle condizioni economiche, sociali e ambientali del Paese”.

L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (www.asvis.it) chiede perciò ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di manifestare la propria adesione all’Agenda 2030, impegnandosi a:

1. Inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.

2. Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.

3. Promuovere la costituzione, all’interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.

4. Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall’Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.

5. Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.

6. Definire una Strategia nazionale per realizzare un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.

7. Istituire, nell’ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.

8. Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.

9. Raggiungere entro il 2025 una quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall’Italia di fronte alle Nazioni Unite.

10. Operare affinché l’Unione Europea metta l’impegno per attuare l’Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.