Londra, 9 giu. (AdnKronos) – Il Democratic Unionist Party, il maggiore partito nordirlandese, con i suoi 10 seggi (+2 rispetto al 2015) sembra destinato a diventare l’ago della bilancia del nuovo governo di coalizione. La stampa britannica si interroga su come il Dup possa conciliare le sue posizioni politiche con quelle dei Tories di Theresa May. La leader, Arlene Foster, ha più volte sostenuto di preferire una ‘soft Brexit’ alla ‘hard Brexit’ finora proposta dai Conservatori.
Non è questo l’unico punto di contrasto. Il Dup negli ultimi anni si è opposto all’introduzione in Irlanda del Nord della legge sui matrimoni gay e a quella sull’aborto, in vigore nel resto del Regno Unito.
A spingere la Foster verso l’accordo con la May sembra che al momento vi sia soprattutto il desiderio di tenere Jeremy Corbyn lontano da Downing Street. La leader del Dup ha più volte affermato che non avrebbe mai appoggiato un governo di coalizione guidato dal leader laburista.