Elezioni, l’appello di Grillo con le parole di Garibaldi: Votare gli onesti, non chi fa del governo un partito

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in foto Beppe Grillo

Beppe Grillo dal suo blog lancia un appello al voto e lo fa usando le parole di Giuseppe Garibaldi che “il 29 settembre del 1874, nell’imminenza di nuove elezioni, scrive da Caprera, un appello agli elettori” affinchè scelgano “individui, la cui vita privata e pubblica sia come la luce, che vivifica questa nostra Italia”. Grillo usa le parole di Garibaldi per ribadire le sue critiche a chi fa del governo “non un principio ma un partito”, da cui discende, come allora “corruzione dei pubblicisti, corruzione nei plebisciti, nei collegi elettorali, nella Camera, nei ministeri, nei tribunali, negl’impiegati, nell’ esercito nella marina; corruzione nelle imprese, nei contratti, nelle società, nelle banche, insomma in ogni ramo, in ogni dicastero. Fu alzata a sistema di governo; ogni anima venduta alle tirannie passate fu chiamata in vigore, e spalleggiata dallo spionaggio, dalla calunnia, che sono la forza brutale dei ministri, sempre quelli che da 26 anni successivamente ci governano”. Parole che tornano utili a ribadire il concetto che i migliori sono quelli che non hanno mai fatto politica per professione, fedeli alla regola di fermarsi dopo due mandati come il Garante ha imposto anche in questa tornata elettorale per il M5s. L’invito è dunque, ancora parole di Garibaldi “a ricorrere al loro passato, e se non siete più che ciechi, più che imbecilli, più che codardi, non riconfermateli nel loro seggio” altrimenti “riconfermandoli preparatevi a nuove sciagure. Elettori! uno sguardo a loro, alle loro famiglie, eccovi il dovere vostro”.