Roma, 5 mag. (Adnkronos Salute) – “Per i tumori del sangue le cure sono sempre più efficaci e producono risposte migliori e più durature. I risultati a lungo termine dello studio ‘Murano’ confermano, nei pazienti con leucemia linfatica cronica (Llc) recidivante/refrattaria, la superiorità della combinazione venetoclax e rituximab rispetto ad un approccio terapeutico chemioimmunoterapico convenzionale. Il trattamento a durata fissa di 2 anni con venetoclax e rituximab permette di raggiungere risposte molto profonde e prolungate nel tempo. Questo trattamento biologico e chemio-free si è dimostrato in grado di ritardare l’eventuale ripresa della malattia anche dopo più di 3 anni dalla sospensione della terapia. Una gestione terapeutica più efficace e limitata nel tempo della patologia favorisce il miglioramento della qualità di vita del paziente”. Lo ha detto Francesca Romana Mauro, professore associato e Dirigente medico presso l’Istituto di Ematologia dell’Università Sapienza di Roma, in occasione della web conference “Leucemia linfatica cronica: la terapia a durata fissa trasforma gli standard di cura per una migliore qualità di vita del paziente” promossa da AbbVie, con la partecipazione di Ail, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma.