Emergenza caldo, a Napoli “la solidarietà non va in vacanza”: spesa a domicilio e attività ricreative per gli anziani in città

78

Ascolto telefonico, interventi sociali e attività ludico-ricreative. E’ quanto compreso nel programma “La solidarietà non va in vacanza”, dedicato agli anziani che resteranno in città durante i mesi estivi. Il progetto è stato voluto dall’Assessorato al Welfare e alle Politiche sociali del Comune di Napoli e dal Centro di servizio per il volontariato di Napoli e provincia e vede coinvolte organizzazioni di volontariato e del terzo settore. Numerosi i servizi offerti, tra i quali l’ascolto telefonico, dalla semplice compagnia a informazioni e segretariato sociale. Previsti interventi sociali, come pronto intervento, accompagnamento, il disbrigo di pratiche quotidiane quali la spesa a domicilio, il pagamento delle bollette, l’acquisto di farmaci e le richieste di certificati, ma anche attività ludico-ricreative come visite guidate, incontri di socializzazione, feste o ginnastica dolce. I servizi saranno garantiti in ognuna delle dieci Municipalità di Napoli: volontari e operatori sociali si occuperanno di realizzare interventi e attività per favorire sia l’assistenza domiciliare, sia le opportunità di incontro e socializzazione. Il progetto intende caratterizzarsi infatti per l’elevata prossimità al cittadino, per le capacità di ascolto e di intervento immediato al fine di tutelarne la salute e prevenire fenomeni di isolamento e di solitudine, costruendo un supporto alle reti dei servizi professionali.
“Con il programma ‘La solidarietà non va in vacanza’ si vuole implementare un tessuto sociale caratterizzato dalla solidarietà, dall’inclusione e dal sostegno, promuovendo la città come ‘luogo di vacanza’ con spazi e tempi dedicati alle persone anziane”, spiega l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta. “Riconoscendo il diritto di tutti i cittadini a star bene, a sviluppare e conservare le proprie capacità fisiche, a svolgere una soddisfacente vita di relazione, a riconoscere e coltivare le risorse personali e a essere membri attivi della società – aggiunge Gaeta – la città si pone come contesto sicuro e favorevole alle relazioni sociali, alla condivisione di interessi, per riconoscersi in gruppi anche in un periodo in cui il rischio di marginalità risulta particolarmente alto”.