Emodiscovery, ha un cuore napoletano il videogame che “allena” i bimbi all’empatia

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Spesso accusati di rendere asociali i più giovani, i videogiochi possono anche favorire l’empatia e aiutare a valutare l’intelligenza emotiva dei bambini. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Computers & Education da Belen Lopez-Perez dell’Università di Plymouth (Uk), e a Daniela Pacella, ricercatrice del Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell’Università di Napoli Federico II, ora in forza all’Università di Plymouth. Nell’ambito del progetto promosso dall’Istituto Santader a sostegno dell’internazionalizzazione della ricerca (Santander Postgraduate Internalisation Scholarship), le due ricercatrici hanno progettato e sviluppato “Emodiscovery”, un gioco online, gratuito e multipiattaforma allo scopo di fornire un effettivo supporto alla valutazione e quindi allo sviluppo dell’intelligenza emotiva dei bambini in età scolare. “Questo serious game – spiega Pacella – rappresenta un passo significativo nella valutazione dell’intelligenza emotiva del bambino e nell’identificazione di casi in cui serva un supporto particolare per il suo sviluppo tipico o miglioramento. Il progetto prevede anche il futuro utilizzo della piattaforma da parte di bambini con autismo, sindrome di Asperger o deficit di attenzione”. In “Emodiscovery” viene chiesto ai bambini di superare sei livelli di difficolta’, in ognuno dei quali vi sono personaggi impegnati situazioni difficili o coinvolti in sentimenti negativi (in particolare rabbia, tristezza e paura). Lo scopo del gioco è quello di individuare la giusta strategia da adottare per cercare di alleviare lo stato d’animo dei personaggi. Nel caso venga scelta una risposta corretta, un tutor intelligente fornirà al giovane giocatore un feedback positivo e lo introdurra’ al livello successivo, altrimenti il sistema fornira’ una spiegazione in modo da aiutare il bambino a comprendere le ragioni che rendono la sua scelta inadatta alla situazione. “Emodiscovery” e’ stato gia’ utilizzato in diverse scuole inglesi (tre scuole nel Sud Est dell’Inghilterra, contee del Devon e Cornwall), e i risultati della ricerca hanno mostrato che la maggior parte dei bambini ha scelto strategie efficaci a migliorare l’emozione del personaggio. I risultati inoltre dimostrano che la maggior parte dei bambini e’ in grado di riconoscere correttamente piu’ facilmente le emozioni di rabbia e paura, rispetto alla tristezza.