Roma, 13 lug. (AdnKronos) – È online il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Alberto Clô del Rie sul settore dell’energia. “Dalla lettura dei dati del 2016, emerge come la percezione della realtà sembra talora muoversi in direzione non coerente con la realtà stessa -precisa l’esperto del Rie- specie in relazione ai processi di decarbonizzazione. Le cose in sostanza non stanno andando come si spererebbe e sarebbe necessario”.
Secondo Clô si riscontrano, infatti, meno consumi in Cina ma maggiori nell’area Ocse, un rafforzamento della leadership del petrolio che porta la quota sulla domanda di energia dal 32,8% del 2014 al 33,3% del 2016 “interrompendo un declino che perdurava dal 1999 e smentendo la prospettiva dell’oil peak demand”. Ma anche il gas naturale, dai più ritenuto il combustibile ‘ponte’ della transizione energetica, ha registrato nel 2016 “un aumento dei consumi dell’1,5%” seppur “in decelerazione rispetto al +2,3% del precedente decennio. Una crescita comunque molto inferiore alla ‘golden age of gas’ illusoriamente profetizzata nel 2011 dall’Aie” sottolinea ancora l’analista del Rie.
In declino invece il carbone che ha lasciato sul terreno oltre 50 milioni di tep (-1,7% sul 2015) mentre avanzano le rinnovabili e l’energia elettrica che cresce anche se in modo inferiore rispetto al passato. Per il quarto anno consecutivo, infine, le emissioni di anidride carbonica sono rimaste sostanzialmente stabili sui 33,4 miliardi di tonnellate nonostante la crescita dell’economia e dei consumi energetici, indice della loro minor intensità carbonica. Da questi dati emerge che la domanda di energia “continua a crescere anche se a tassi rallentati” ammette Clô.
“La variazione positiva dell’area Ocse negli ultimi due anni evidenzia come la crescita economica rappresenti ancora il principale driver dei consumi energetici”, e che l’attesa e auspicata “emarginazione del petrolio dai bilanci energetici è lontana dall’avverarsi. Se si confermerà la previsione dell’AIE per il 2017 di un aumento dei consumi di altri 1,3 mil. bbl/g (+1,3% sul 2016) ne deriva che in un quinquennio la sua domanda è aumentata di 7,2 mil.bbl/g: uno dei più elevati incrementi dal dopoguerra” segnala Clo. Al contempo, aggiunge l’analista del Rie, “le nuove rinnovabili proseguiranno nella loro crescita, anche se ai ritmi attuali occorrerà molto tempo prima che siano in grado di soppiantare il primato delle fonti fossili”.
Mentre le emissioni di CO2 ormai “si sono stabilizzate, diversamente da quanto generalmente paventato. Tra le ragioni potrebbe non escludersi l’erroneità dei modelli climatici ed economici che più il tempo scorre più rivedono al ribasso le loro previsioni”. In sostanza, conclude Clô, “le discrasie fatti/percezione nel biennio 2015-2016 (e parrebbe anche nel 2017) sembrano individuare una discontinuità rispetto alle tendenze manifestatesi nello scorso decennio. È presto per dire se potranno perdurare, ma esse consigliano nondimeno una maggior cautela nel disegnare scenari che non hanno riscontro con la realtà”.
All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione Gme riporta, inoltre, come ormai è consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di giugno 2017.