Epilogo amaro al Maradona, Faraoni beffa il Napoli: sfuma il ritorno in Champions League

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38^ Giornata di Serie A
Stadio: Diego Armando Maradona
Marcatori (Assist): 60’ Rrahmani, 69’ Faraoni (Gunter)

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Rrahmani, Hysaj (71′ Mario Rui); Fabian Ruiz, Bakayoko (81′ Petagna); Lozano (67′ Politano), Zielinski (71′ Mertens), Insigne; Osimhen

VERONA (3-4-2-1): Pandur (64′ Berardi); Ceccherini (76′ Lovato), Gunter, Dimarco; Faraoni (76′ Ruegg), Ilic, Dawidowicz (40′ Udogie), Lazovic; Bessa, Zaccagni; Kalinic (64′ Lasagna)

Termina con un pareggio ed il mancato accesso alla prossima Champions League l’avventura di Gattuso al Napoli, il terzo nelle ultime otto partite: nelle prime trenta se ne contano solo due.
Un dato dal sapore beffardo, considerando le critiche mosse verso una squadra parsa incapace di acciuffare il punto da situazione di svantaggio in questa stagione: in tredici occasioni il Napoli è riuscito a trovare il pari solo due volte, con altrettante vittorie e nove sconfitte a completare il bilancio.
Il gruppo guidato da Gattuso, incapace di ottenere un pareggio in questa stagione, non raggiunge la qualificazione nella grande Europa proprio per due “X” di troppo: al Napoli veniva chiesto di effettuare una rimonta, non di subirla.
Gli azzurri approcciano il match nel peggiore dei modi: tremando. La paura non nasce da motivazioni squisitamente mentali, comunque non estranee al gruppo, ma anche tattiche: Juric ha abilmente ingabbiato il terminale offensivo del Napoli, Osimhen, neutralizzando il gioco in profondità ricercato spesso dai centrocampisti. Il tecnico del Verona ha ottimamente preparato la fase di non possesso, ben interpretata dai suoi uomini in campo.
La prova della squadra ospite è stata eccellente, fin dal primo minuto gli scaligeri hanno messo in difficoltà il Napoli con il loro pressing: la prima occasione degli azzurri arriva solo al 33’, con il mancino a giro di Insigne che sfiora il palo.
Nella precedente mezz’ora Meret è stato spesso coinvolto nella gara, seppur senza eccessivi pericoli, a causa dei continui recuperi del pallone di Zaccagni e compagni.
La Juventus, in contemporanea, ha già raddoppiato contro il Bologna.
Termina senza eccessive emozioni un primo tempo fisico e nervoso, con Juventus e Milan in vantaggio nei rispettivi incontri.
Il secondo tempo si apre con l’ennesima incursione degli ospiti: Dimarco penetra in area di rigore ma Meret respinge la conclusione.
Al 61’ il Napoli sblocca a sorpresa la partita: dagli sviluppi di un corner Rrahmani calcia con veemenza e precisione risolvendo una mischia confusionaria, siglando il suo primo goal in azzurro.
Nonostante il vantaggio gli animi sono sempre più inquieti: dopo qualche minuto di concitate discussioni Juric e Gattuso vengono infatti ammoniti. Al 69’ gli scaligeri trovano il meritato pareggio: Gunter serve in profondità Faraoni che brucia Hysaj e batte con una diagonale Meret. La rete dell’Italiano pone fine ad una delle peggiori prestazioni dell’era Gattuso ed alle speranze Europee del Napoli, costretto a giocare in Europa League anche il prossimo anno.
Il rammarico è enorme, perdere una qualificazione contro una squadra che al 64’ sostituisce il secondo portiere con il terzo è surreale, servirà un grande lavoro estivo da parte della società per infiammare gli spenti animi partenopei.