‘Equivoci comici’, il ritorno in prima serata di Ale & Franz

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Roma, 5 mag. (AdnKronos) – Paradossali, mai volgari, dal 1992 fanno sorridere le platee italiane all’insegna di un umorismo nonsense che stimola la riflessione, leggera e mai superficiale, sui grandi temi del presente. Il duo comico Ale & Franz è protagonista di un ciclo di tre appuntamenti in prima serata dal titolo ‘Equivoci comici’, che Rai Cultura propone a partire da domani alle 21.15 su Rai5.

Apre la serie il recentissimo spettacolo “Tanti lati – Latitanti”, registrato al Teatro Palamostre di Udine nel dicembre 2016, con la regia teatrale di Alberto Ferrari e la regia televisiva di Marco Odetto. Qui Ale e Franz, sempre in tandem, mostrano i punti di vista che “non latitano”.

Anzi moltiplicano l’umanità. Risate e pensieri su stili, formae mentis, tic e paradossi che ci circondano. La consolidata coppia comica esplora le relazioni umane, in tutte le loro multiformi manifestazioni, nei tanti lati che svelano o nascondono, osservando le dinamiche dei rapporti e cogliendone umanità e debolezze, sempre con un sorriso.

Il ciclo proseguirà sabato 13 maggio con lo spettacolo “Aria precaria”, registrato al Teatro Colosseo di Torino nel 2011, e si concluderà sabato 20 maggio con “È tanto che aspetti?”, lo spettacolo teatrale forse più noto del duo comico milanese.

Il duo Ale & Franz – al secolo Alessandro Besentini e Francesco Villa – si è formato nel 1992 ma ha raggiunto una grande popolarità nel 2002, approdando a “Zelig”, storico programma comico, trampolino di lancio per tanti talenti sconosciuti, presentato all’epoca da Claudio Bisio. Da allora la carriera della coppia non ha conosciuto cedimenti in un’alternanza tra varietà televisivi, cinema e teatro. I due hanno costantemente rielaborato e reinterpretato in chiavi sempre originali lo schema a loro più congeniale: quello dello sketch ironico all’insegna di un umorismo nonsense.

Il loro percorso teatrale, raffinato nel corso degli anni, si è infatti indirizzato verso una comicità stralunata e surreale, che ricorda un po’ la pratica dei guitti dell’antica e gloriosa commedia dell’arte, contaminata fortemente da uno sguardo sempre vigile sulla contemporaneità e l’attualità sociale.