Esa, al via l’edizione 2022 della Ministeriale: si decide a Parigi il futuro dello Spazio europeo

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Parigi è pronta per ospitare l’edizione 2022 della Ministeriale Esa, che riunisce i rappresentanti degli Stati membri dell’Agenzia spaziale europea per discutere e decidere gli investimenti per i prossimi anni nei programmi spaziali. Il quartier generale dell’Agenzia Spaziale Europea nella capitale francese accoglierà i rappresentanti dei Paesi membri il 22 e 23 novembre. Per l’Italia la delegazione è guidata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega allo Spazio Adolfo Urso con il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia. Nel 2019 a Siviglia, alla precedente ministeriale, il nostro Paese ha contribuito con 2,2 mld di euro – la cifra più alta di sempre – alla sottoscrizione complessiva attestata a 14,4 mld di euro, confermandosi terzo contributore dell’Esa dopo Germania (3,2 mld) e Francia (2,6 mld). I lavori della conferenza sono già stati avviati oggi con la riunione dei delegati del Consiglio; nel pomeriggio è prevista la firma della dichiarazione congiunta per un settore spaziale responsabile e a seguire un briefing stampa pre-CM22 con il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher e il presidente del Consiglio Esa Anna Rathsman. Mercoledì, a conclusione della due giorni di lavori, oltre a conoscere l’esito della Ministeriale sarà annunciata la nuova classe di astronauti europei, frutto della selezione in più fasi tra le 22.523 candidature valide arrivate dagli Stati membri (1.845 gli aspiranti italiani, di cui 1.498 uomini e 347 donne) e da quelli associati in risposta al bando pubblicato dall’Agenzia il 31 marzo 2021. Per la prima volta l’Esa ha dato la possibilità di candidarsi anche alle persone con disabilità fisica, ricevendo 257 candidature. L’Agenzia pianifica di assumere da quattro a sei astronaute e astronauti, che entreranno a far parte del corpo del personale dell’Esa, e per la prima volta formerà un gruppo di riserva composto da candidate e candidati che hanno superato con successo l’intero processo di selezione, ma che non sono stati assunti. I piani dell’Esa per i prossimi anni rispecchiano le necessità degli Stati Membri e una nuova ambizione volta a portare l’Europa al livello successivo nell’ambito delle attività spaziali. Le attività obbligatorie riguardano i programmi di scienza dello spazio e il budget generale e vengono finanziate con il contributo di tutti e 22 gli Stati Membri, calcolato in base al prodotto interno lordo di ciascun Paese. Inoltre, l’Esa si occupa di una serie di programmi opzionali, ciascuno Stato Membro decide a quale programma opzionale desidera prendere parte e l’importo con cui desidera contribuire.