Estate: guida ai cibi anti-caldo, esperto “il segreto è nella biochimica”

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(Adnkronos) – E’ l’esploso il caldo e con le temperature elevate diventa anche difficile scegliere cosa mangiare o fare la spesa. Tra chi dice di avere meno appetito, chi decide di saltare i pasti e chi rinuncia a pensare alla linea subito dopo la prova costume. Ma partire già preparati si può, come spiega Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico e autore del metodo omonimo. “Sfruttare la biochimica degli alimenti significa poter mangiare liberamente facendo però attenzione alle combinazioni e ai pochi divieti”, osserva Bianchini, che avverte: “Per via dell’azione immunosquilibrante di molte bevande, va evitato il latte, gli alcolici, le bibite, i succhi, le spremute, il caffè d’orzo e il ginseng. Un divieto che vale anche per i composti aggiunti quali sale, zucchero e aceto. Nessuna restrizione – osserva – sui condimenti e sulla scelta della cottura e c’è solo una preferenza per alcune proteine, insaccati e frutta fresca”.  

L’estate è la stagione che aspettiamo per poter anche scegliere tra molte varietà di frutta e verdura. “Meglio preferire ortaggi a foglia verde cruda o poco cotta e non a frutto come i pomodori, melanzane e peperoni. Questi alimenti definiti solanacee sono ricchi di zuccheri solubili, aumentano il rischio di infiammazione e non sono certamente rinfrescanti come si pensa – continua l’esperto -. Inoltre mai eccedere con la frutta e mai mangiarla da sola ma sempre accompagnata con una proteina (ad esempio parmigiano o affettato)”.  

Il nutrizionista mette in guardia invece dagli ‘smooties’, molto gettonati in estate: “Centrifugati e frullati che vanno molto di moda, al punto che per alcuni diventano veri pasti sostituitivi: queste bevande privano l’organismo dell’apporto di nutrienti fondamentali, come proteine e grassi. Inoltre – precisa Bianchini – la frutta assunta sotto forma di frullato perde la sua parte di fibre e, liberando il fruttosio, diventa ancora più zuccherina a discapito della nostra forma fisica”.  

Contro il grande caldo e il rischio disidratazione, l’esperto suggerisce ‘un trucco’ per anticipare lo stimolo del bere. “È diffusa la convinzione che sia necessario bere grandi quantità di acqua ogni giorno. Ritengo piuttosto che sia corretto avere come buona norma quella di anticipare lo stimolo di sete e bere almeno 1,5 litri al giorno, senza sforzarsi in quantitativi per forza maggiori. Trovo importante reintegrare gli elettroliti dispersi con la sudorazione – prosegue Bianchini – attraverso una buona idratazione idrosalina in presenza di temperature alte (sopra i 28 gradi) o elevato tasso di umidità. Una perdita di liquidi dovuta al sudore già in termini di 2-3% è sufficiente per ridurre le prestazioni fisiche e a volte anche cognitive. Perdite oltre il 3% possono provocare un collasso o colpo di calore. Suggerisco di aggiungere il succo di 2 limoni e 5 grammi di sale grosso, in circa 1 litro di acqua”.  

Secondo il metodo ‘Bianchini’, “sudare non fa rima con dimagrire”. “È giusto sfatare il mito che sudare grazie al caldo e all’attività sportiva intensa, possono produrre un maggior dimagrimento – spiega – accelerando il metabolismo. Per la mia esperienza, la condizione ottimale per questo tipo di obiettivo è il miglior controllo ormonale a livello biochimico nel nostro organismo, che si ottiene grazie a un apporto bilanciato di alcuni nutrienti. Questo non significa che l’attività motoria non sia indicata, perché si conoscono gli innumerevoli benefici, ma in determinate condizioni e anche a certe età, è bene preservare anche da un sovraccarico cardiocircolatorio da eccessivi sforzi, che si potrebbero ottenere esclusivamente attraverso un percorso alimentare corretto”. 

E ancora: non sempre la soluzione per ‘tirarsi su’ è quella di un integratore, di una bustina di zucchero o di una banana. “Vanno molto di moda gli integratori a base di potassio e magnesio, le bevande remineralizzanti per gli sportivi, oppure l’uso di banane per sopperire a questi deficit eliminati con il sudore (grande falso mito). Esistono alimenti ricchissimi di potassio e magnesio (mandorle, prezzemolo ad esempio), che non hanno l’effetto ‘collaterale’ delle banane di innalzare in modo importante la glicemia e di conseguenza l’insulina”, ricorda Bianchini. Infine le insalate di pasta o di riso, molto presenti sulle tavole estive: meglio mangiarle con piccoli accorgimenti. “La pasta o il riso freddo non sono alimenti che favoriscono il nostro benessere per via del picco insulinico che generano e che ci procurano quel senso di sonnolenza post prandiale. Meglio la scelta di carne, pesce o uova con verdura abbondante. Se però non potete fare a meno di questi carboidrati, non dimenticare di bilanciare il cereale o la pasta con tonno, prosciutto cotto, uova, wurstel, speck a cubetti e qualche grasso come olive, avocado, formaggio stagionato”.