Estorsioni ai danni delle Pmi, record di denunce: +64% in 5 anni. Campania seconda

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Secondo i dati dell’Ufficio studi della Cgia, negli ultimi 5 anni (2010-2015) le denunce per estorsione sono aumentate del 64,2 per cento: in valori assoluti sono passate da 5.992 a 9.839. Gli incrementi percentuali piu’ importanti hanno interessato in particolar modo le regioni del Nordest: nel Trentino Alto Adige del +188 per cento (in valore assoluti +94), in Emilia Romagna del +172,8 per cento (+ 501 in termini assoluti) e in Friuli Venezia Giulia del +125,4 per cento (+79 denunce). L’ultima regione nordestina, il Veneto, ha registrato un incremento percentuale del 79,5 per cento, pari ad un aumento in termini assoluti di 217 denunce. La regione con il piu’ alto numero di denunce segnalate all’Autorita’ giudiziaria e’ la Lombardia che nel 2015 ne ha registrate 1.336. Al secondo posto troviamo la Campania con 1.277 e al terzo il Lazio con 916. “Il fenomeno estorsivo – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – e’ un tipico reato praticato dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso ai danni degli imprenditori. Oltre ad acquisire illecitamente del denaro con la violenza e le minacce, l’obbiettivo principale e’ quello di controllare il territorio. Il fatto che nelle regioni del Nord siano in forte aumento le denunce per estorsione, segnala ancora una volta che questi gruppi criminali organizzati si sono diffusi in modo capillare in tutto il Paese e in particolare nelle regioni piu’ ricche”. 

Una delle ragioni che probabilmente continua a spingere molti piccoli imprenditori tra le braccia degli usurai e’ il perdurare del credit crunch praticato dalle banche nei confronti delle imprese. Tra il giugno 2011 (punto piu’ alto dell’erogazione del credito) e lo stesso mese di quest’anno, i prestiti bancari alle imprese (societa’ non finanziarie e famiglie produttrici) sono diminuiti di 153,5 miliardi di euro (-15,3 per cento). Con una caduta verticale di questo genere, e’ molto probabile che alcune piccole imprese, sempre a corto di liquidita’ e tradizionalmente sotto-capitalizzate, pur di rimanere a galla siano ricorse a forme illegali di approvvigionamento del credito.