European Open Science cloud: uno spazio dati globale per la ricerca

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La scienza italiana si prepara a entrare nel cloud, grazie al Piano Nazionale per la Scienza Aperta e nell’ambito del programma European Open Science cloud, promosso dalla Commissione Europea e dall’associazione European Open Science cloud (Eosc), nell’ambito del nuovo programma quadro della ricerca europea Horizon Europe. “L’obiettivo è favorire l’accesso a dati e informazioni scientifiche, rendendolo aperto e certificato”, ha detto la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Maria Chiara Carrozza, nel convegno organizzato oggi a Roma da Ministero per l’Università e la Ricerca e Cnr, nell’ambito della collaborazione europea Esoc. Si procede così verso lo spazio di dati globale per la ricerca europea, teso a realizzare un Internet di dati e servizi scientifici a sostegno di una collaborazione aperta e trasparente a vantaggio della ricerca, dell’innovazione e della fiducia nella scienza. La grande scommessa è fare in modo che un numero sempre maggiore di ricercatori utilizzi il cloud, ha osservato Javier Lopez Albacete, della direzione Ricerca della Commissione Europea. “Attualmente solo il 40% lo fa” e “oltre un terzo non ha mai sentito parlare dei principi Fair”, ha aggiunto riferendosi alla gestione della ricerca secondo i principi secondo i quali i dati scientifici devono essere rintracciabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili. Non sarà un percorso semplice né rapido: “c’è una sorta di movimento verso la scienza aperta”, ha detto Carrozza. “E’ un tema cruciale, che l’Italia sta affrontando con il Cnr e con molti enti pubblici di ricerca” e che “richiede un passaggio di tipo culturale”, ha osservato la presidente del Cnr a margine dell’incontro. E’ un percorso che sta iniziando dagli enti di ricerca e il cui obiettivo è realizzare un cloud di dati e informazioni scientifiche a livello nazionale e poi a livello europeo. “Portare i dati scientifici sul cloud pone, naturalmente, un problema di cybersicurezza: tutto dipende – ha detto ancora – dal modo in cui il cloud viene gestito”.