Eurozona, indice manifatturiero in crescita a maggio

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A cura di Antonio Arricale

Il del tasso di espansione dell’attività manifatturiera dell’Eurozona mostra una modesta accelerazione. L’indice finale destagionalizzato Markit PMI si è attestato a 52,2, uguale quindi al valore più alto in dieci mesi di marzo, ma appena al di sotto della stima flash di 52,3. Spagna (55,8), Paesi Bassi (55,5) e Italia (54,8) hanno registrato i risultati migliori. Germania (51,1) e Austria (50,3) hanno osservato modeste espansioni mentre la Francia continua a contrarsi (49,4). Estendendo l’attuale sequenza di crescita a 23 mesi, aumenta ancora una volta a maggio la produzione manifatturiera. Migliorano i tassi di crescita dei nuovi ordini e delle esportazioni (incluso il commercio all’interno dell’eurozona) suggerendo come la crescita della produzione durante i prossimi mesi dovrebbe essere sostenuta. I nuovi ordini generali e quelli destinati al mercato estero sono aumentati al tasso più veloce in più di un anno. La maggiore domanda ha incoraggiato le imprese ad assumere più personale, provocando quindi il nono aumento dei livelli occupazionali consecutivo su base mensile. L’ultimo aumento in parte è dovuto all’espansione del lavoro inevaso

Borse asiatiche

Borse asiatiche ancora contrastate con il Nikkei che ha chiuso praticamente invariato rispetto al giorno precedente recuperando terreno nel finale dopo aver trascorso quasi tutta la seduta al di sotto della parità. In calo Seoul che ha ceduto lo 0,59% mentre appaiono in deciso recupero sia Hong Kong, che fa registrare una crescita superiore al punto percentuale che Shanghai, dove i principali indici guadagnano attorno ai 4,5 punti percentuali. l fronte macroeconomico da segnalare che in Cina secondo il National Bureau of Statistics il PMI manifatturiero di maggio è risultato pari a 50,2 punti, leggermente inferiore alle attese degli analisti pari a 50,3. Il dato è di poco superiore a quello di aprile fermo a 50,1 punti ed è comunque superiore ai 50 punti che separano la crescita dalla contrazione. Il Pmi non manifatturiero è invece risultato pari a 53,2 punti a maggio, in calo rispetto ai 53,4 di aprile. Sempre in Cina il dato relativo all’Indice PMI manifatturiero di maggio, comunicato da HSBC Bank, è risultato pari a 49,2, in linea con le attese degli analisti e di poco superiore alla stima dello scorso mese ferma a quota 49,1. Ad aprile lo stesso dato era apparso pari a 49,9 anch’esso al di sotto dei 50 punti, ovvero il livello che separa l’espansione dalla contrazione. In Giappone il dato finale relativo all’Indice PMI manifatturiero di maggio è risultato pari a 50,9, in crescita dai 49,9 punti di aprile e ben sopra quota 50, ovvero il livello che separa l’espansione dalla contrazione. Infine, secondo i dati diffusi dalla Japan Automobile Dealers Association a maggio le vendite di autoveicoli in Giappone hanno fatto registrare un incremento dell’1,4% su base annuale dopo essere salite del 5% ad aprile. Il totale degli autoveicoli venduti è stato pari a 209889 unità.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta dell’ottava in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,64%, l’S&P 500 lo 0,63% e il Nasdaq Composite lo 0,55%. Nell’arco della settimana il Dow Jones ha lasciato sul terreno l’1,2%, l’S&P 500 lo 0,9% e il Nasdaq Composite lo 0,4%. Positivo invece bilancio del mese di maggio: il Dow Jones ha guadagnato l’1%, l’S&P 500 l’1,1% e il Nasdaq Composite il 2,6%. Nella seduta di venerdì i listini hanno pagato la contrazione del Pil statunitense, l’indice PMI Chicago inferiore alle attese e le incertezze legate alla situazione in Grecia. Il dato del Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti nel primo trimestre rilevato dal Bureau of Economic Analysis (seconda stima) indicano un calo dello 0,7% a fronte di una rilevazione precedente del +0,2% e di attese per un calo dello 0,8 per cento. L’Indice PMI Chicago (attività manifatturiera) è peggiorato nel mese di maggio a 46,2 punti in calo dai 52,3 punti di aprile. La rilevazione è risultata inferiore alle attese degli addetti ai lavori, fissate su un indice pari a 53 punti. Gli esperti dell’Università del Michigan e di Reuters hanno rivisto al rialzo la stima preliminare dell’indice sulla fiducia dei consumatori statunitensi del mese di maggio a 90,7 punti, da 88,6 punti. Le aspettative degli analisti erano fissate su un indice pari a 89,9 punti. Nel mese di aprile il dato finale si era attestato a 95,9 punti. Sul fronte societario GameStop +6,11%. La catena di negozi di videogame ha pubblicato una trimestrale superiore alle attese. L’utile è aumentato a 73,8 milioni di dollari (0,68 dollari per azione) da 68 milioni di un anno prima. I ricavi sono cresciuti a 2,06 miliardi da 1,99 miliardi. Gli analisti avevano pr evisto un Eps di 0,61 dollari su ricavi per 2,01 miliardi. Altera +4%. Secondo il New York Post, il colosso Intel (+1,32%) sarebbe vicino a raggiungere un accordo per l’acquisto del produttore di semiconduttori. Big Lots -2,62%. La catena discount ha rivisto al rialzo le stime per l’intero esercizio ed ha pubblicato una trimestrale in linea con il consensus ma le previsioni per il trimestre in corso hanno deluso le attese. Abercrombie & Fitch -7,33%. Janney Capital ha tagliato il rating sul titolo del gruppo di abbigliamento a sell. Humana +20,20%. Secondo indiscrezioni il gruppo dell’assicurazione sanitaria avrebbe deciso di mettersi in vendita. Sarebbero già diversi i soggetti ad aver manifestato interesse.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,7%, il Cac40 di Parigi lo 0,8%, il Ftse100 di Londra lo 0,6% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,75%. I mercati rimbalzano dopo il brusco calo di venerdì scorso in attesa della pubblicazione dei Pmi di maggio dei principali Paesi della zona euro. Brillano in particolare i petroliferi e il comparto immobiliare.

Italia

Il Ftse Mib segna +0,83%, il Ftse Italia All-Share +0,79%, il Ftse Italia Mid Cap +0,65%, il Ftse Italia Star +0,59%. Ottimo inizio di settimana sui mercati europei in scia al rally della Cina. Continuano le trattative tra la Grecia e i creditori nella ricerca di un accordo che Atene sperava di firmare ieri, ma che non è stato ancora concluso. In concomitanza dei contatti tra il premier greco Alexis Tsipras, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Angela Merkel si era diffusa la voce di un piano di riforme proposto dalla Grecia con un incremento dell’Iva, una riduzione del surplus primario atteso per quest’anno e un taglio alla spesa previdenziale. Titoli del settore cemento in ottima forma nel giorno dell’avvio dell’offerta pubblica di scambio Lafarge e Holcim. L’operazione che porterà alla fusione delle due società darà luce al numero uno al mondo del cemento. In base ai termini dell’offerta gli azionisti Lafarge riceveranno 9 azioni Holcim ogni 10 azioni possedute. A Milano svettano Italcementi (+3,2%) e Buzzi Unicem (+2,1%), entrambe promosse a “buy” da “reduce” dagli analisti di HSBC. In rialzo Telecom Italia (+1,6% a 1,13 euro): gli analisti di Jefferies hanno promosso il titolo a “Buy” da “Hold” e hanno alzato il prezzo obiettivo a 1,35 euro dai precedenti 1,1 euro. Vivendi ha completato la vendita del 100% della controllata brasiliana delle telecomunicazioni GVT alla spagnola Telefonica e si prepara a diventare il primo azionista di Telecom con l’8,3%. Wind, Vodafone, Metroweb, F2i e Fsi (Cdp) hanno siglato una lettera d’intenti per realizzare la cablatura del territorio nazionale in fibra ottica, con un progetto aperto a tutti gli operatori e investitori. Molto bene Campari (+2,2% a 7,10 euro) che rimbalza sulla base del triangolo in formazione dal 16 aprile e punta verso il lato superiore a 7,3 6. La rottura del lato alto della figura confermerebbe la ripresa dell’uptrend attivo dai minimi di gennaio con obiettivi a 7,90 euro circa, lato alto del canale crescente disegnato dai minimi di fine 2008 (un obiettivo analogo lo si ottiene proiettando verso l’alto l’ampiezza del triangolo dal punto di rottura). FCA (+1,4% a 14,76 euro) in rialzo con Exane che conferma il rating “outperform” e lima il target price a 16,3 euro (-1% dal precedente). Il presidente John Elkann ha ribadito l’urgenza di consolidamento nel settore auto e che la holding EXOR (+1,2%) è pronta a diluirsi in caso di M&A. A proposito di General Motors, Elkann non ha escluso un’azione decisa.


I dati macro attesi

oggi Lunedì 1° giugno 2015

03:00 CINA Indice PMI manifatturiero mag;

03:00 CINA Indice PMI non manifatturiero mag;

03:35 GIA Indice PMI manifatturiero (finale) mag;

03:45 CINA Indice PMI manifatturiero HSBC mag;

09:15 SPA Indice PMI manifatturiero mag;

09:45 ITA Indice PMI manifatturiero mag;

09:50 FRA Indice PMI manifatturiero (finale) mag;

09:55 GER Indice PMI manifatturiero (finale) mag;

10:00 EUR Indice PMI manifatturiero (finale) mag;

10:30 GB Indice PMI manifatturiero mag;

14:00 GER Inflazione (prelim.) mag;

14:30 USA Redditi privati apr;

14:30 USA Consumi privati apr;

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero (finale) mag;

16:00 USA Indice ISM manifatturiero mag;

16:00 USA Spesa in costruzioni apr.