Una serie di azioni, con un appello a tutti gli Stati membri dell’Unesco, affinché si salvaguardi il patrimonio culturale, sia materiale che immateriale. È questo uno dei punti della Call for Action “Lo spirito di Napoli”, approvato al termine della conferenza internazionale Unesco sulle sfide del patrimonio culturale nel XXI secolo, che si è tenuta nel Palazzo Reale di Napoli, alla presenza dei rappresentanti di 194 Stati. Tra le priorità scritte nel documento anche quella di “sensibilizzare sull’importanza di sfruttare l’interconnessione tra natura e cultura” e di “garantire il benessere e il sostentamento sostenibile delle comunità locali e delle popolazioni indigene”. Si punta anche a promuovere un’istruzione di qualità, garantire l’inclusione sociale ed economica attraverso strategie e iniziative di conservazione e salvaguardia del patrimonio, rafforzare i partenariati, sostenere l’integrazione sistema della cultura nell’azione umanitaria, sviluppare politiche turistiche sostenibili. Un passaggio è anche dedicato alla valutazione dei dossier di candidatura: si chiede di favorire un approccio oggettivo, rigoroso e scientifico ma anche di fornire una maggiore assistenza agli Stati membri sottorappresentati per garantire una “Lista del Patrimonio Mondiale più rappresentativa, equilibrata e credibile”, si legge nel documento. “Questo spirito di Napoli – ha detto la direttrice generale Unesco Audrey Azoulay -, questo appello di Napoli, è quello che incarna questa città, popolare e grandiosa, che ha saputo conservare la memoria del tempo”.