Ex militare choc: “Usavamo proiettili al fosforo bianco”

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Roma, 12 ott. (AdnKronos) – Proiettili incendiari al fosforo bianco sono stati usati in Sardegna nel 1996, dai nostri militari, nel corso di operazioni di addestramento. E’ quanto ha detto, questa mattina, l’ex caporalmaggiore Vittorio Lentini davanti alla Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. “Sparavamo sulla penisola interdetta del poligono militare di Capo Teulada munizioni con la sigla Nato-Wp (white phosphorus)”, munizioni che “io stesso ho infilato nelle bocche da fuoco del mio blindo Centauro”, ha svelato Lentini, ammettendo l’uso di queste munizioni dagli effetti dirompenti e per questo vietate dalle convenzioni internazionali.

“Nessuna particolare precauzione ci è stata raccomandata”, ha aggiunto l’ex militare, che si è successivamente ammalato di carcinoma alla mammella. “Il chirurgo che mi ha operato – ha raccontato alla Commissione – mi ha detto che è una forma tumorale molto rara nei maschi della mia età ed è probabilmente legata causalmente al servizio prestato”.

OSSERVATORIO MILITARE – “E’ particolarmente grave la denuncia sull’uso di proiettili al fosforo bianco nel poligono di Capo Teulada – dice Domenico Leggiero dell’Osservatorio militare – Ora bisognerebbe capire se l’accesso alla penisola è interdetto per ragioni di sicurezza oppure perché non si vuole far scoprire cosa è successo in quell’area”.

Leggiero ricorda che siamo di fronte a munizioni che “innescano una reazione cellulare che fa evaporare tutta la liquidità” e che se questi proiettili vengono “usati contro le persone, queste vengono prosciugate e bruciate senza combustione” con un meccanismo simile a quanto “avviene in un forno a microonde”.

“Un munizionamento vietato dalle convenzioni internazionali – ricorda Leggiero – e che ha avuto effetti devastanti quando è stato usato dagli americani sulla popolazione di Falluja, in Iraq”.