Cresce ancora l’export dei distretti industriali italiani, superando ampiamente la concorrenza tedesca. Nel primo trimestre del 2015, secondo il centro studi di Intesa Sanpaolo, le esportazioni sono state pari a 22 miliardi di euro, il 3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+646,8 milioni). È il 21esimo trimestre di crescita consecutiva. L’avanzo commerciale “è salito a quota 14,2 miliardi, il 73% del surplus complessivo del manifatturiero italiano”. I distretti si confermano quindi “aree ad alto valore aggiunto e centrali nel tessuto produttivo italiano”.
Battuta la concorrenza tedesca
“È stata ampiamente battuta – secondo il report – la concorrenza tedesca, che nei settori di specializzazione dei distretti ha accusato un calo delle vendite estere pari a -0,4%. Si sono messi in evidenza i distretti agroalimentari (+7,1% in Italia e -4,1% per la Germania), del mobile (+7% contro +1,7%), dei prodotti e materiali da costruzione (+3,3% contro +0,6%) e della moda (+3,3% contro +0,2%)”. Tra le novità principali del primo trimestre c’è “l’accelerazione delle esportazioni dei distretti agroalimentari e dell’industria del mobile. Tra i primi spiccano i risultati di alcune aree del Mezzogiorno (ortofrutta barese e conserve di Nocera) e di alcuni distretti vitivinicoli (Chianti e prosecco di Conegliano Valdobbiadene). Tra i secondi si sono messi in evidenza i principali distretti italiani del mobile, il Livenza e il Quartier del Piave e il legno-arredo della Brianza, che sono riusciti – sottolinea la banca – a compensare le difficoltà incontrate in Russia con l’affermazione nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Svizzera e con l’ingresso nel mercato cinese”.
Il Mezzogiorno corre
“Un’altra novità importante – sottolinea Intesa Sanpaolo – è la ripresa dei distretti del Mezzogiorno che, grazie anche alla loro specializzazione agroalimentare, sono tornati a crescere più del resto d’Italia. In particolare, Puglia e Campania sono le due due regioni che hanno fatto meglio in ambito italiano, segnando un progresso intorno al 10% tendenziale nel primo trimestre del 2015”. L’export dei distretti, secondo il rapporto, “è aumentato nonostante il nuovo stop delle vendite in Germania e in Francia (i due principali sbocchi distrettuali) e il nuovo crollo dell’export in Ucraina e Russia (-234 milioni di euro nel primo trimestre del 2015 rispetto ai già bassi livelli dell’anno scorso). Le difficoltà in questi mercati sono state superate grazie alla straordinaria capacità dei territori distrettuali di rivedere velocemente la loro specializzazione geografica”. Gli Stati Uniti “si sono confermati il principale motore della crescita dei distretti: su questo mercato nei primi tre mesi del 2015 l’export distrettuale è salito a 1,9 miliardi di euro, 315 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (+19,5%). È una cifra importante, soprattutto se si considera che la crescita complessiva delle esportazioni dei distretti nello stesso arco di tempo è stata pari a 646,8 milioni”. E nella seconda parte dell’anno “gli Stati Uniti continueranno a trainare le esportazioni dei distretti”. “Un sostegno alla crescita dei distretti – conclude il centro studi – potrà venire dalla ripresa della domanda europea e dalla debolezza relativa dell’euro. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati. Rimarrà in particolare debole l’economia russa, penalizzata sia dal crollo del prezzo del petrolio sia dal forte deprezzamento del rublo. Un contesto di sviluppo, soprattutto di mercati vicini geograficamente e culturalmente, favorisce le esportazioni delle imprese più piccole”.