Fabbri 1905 e Ail, a Benevento un cocktail contro le leucemie

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Tutto è pronto per la seconda tappa dell’edizione 2018 di Cockt-AIL, il grande concorso benefico che vede sfidarsi barmen e barladies “a suon di cocktail” in un tour attraverso l’Italia: mercoledì 13 giugno torna in scena a Benevento la grande competition il cui scopo è raccogliere fondi per Ail, l’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma. Nato nel 2015 da un’idea di Nicola Fabbri, amministratore di Fabbri 1905, subito sposata da Aibes (Associazione Italiana Barman e Sostenitori), il contest è arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, dopo il successo della prima a Rimini e di quelle a livello nazionale nel 2016 e nel 2017. Domani il secondo atto di questa gara di solidarietà, eccezionalmente condotto dalla voce di Rds, Giuditta Arecco, andrà in scena a Palazzo Paolo V in Corso Garibaldi a partire dalle 15:00, per terminare con un aperitivo alle 18:00.
Ad ogni tappa partecipano a titolo gratuito barladies, barmen ed esponenti di spicco nel mondo della mixology: tutti generosamente pronti a sfidarsi a colpi di shaker per salire sul primo gradino del podio e contendersi poi la vittoria finale il prossimo ottobre. Sempre con l’obiettivo di raccogliere fondi a favore di Ail: al termine di ogni gara, infatti, i drink della Cockt-AIL competition e quelli preparati dai guest bartender sono battuti all’asta e il ricavato viene devoluto alle sezioni Ail presenti. Sei le tappe di questo tour benefico nel 2018. Dopo l’avvio a Riccione e la tappa di Benevento, Cockt-AIL arriverà a Roma, in Sicilia e in Sardegna, per tornare in Emilia Romagna con una finalissima a Rimini. Oltre a raccogliere fondi, le tappe hanno l’obbiettivo di sensibilizzare i giovani sull’incidenza dei tumori del sangue e dei linfomi, che colpiscono soprattutto questa fascia d’età, e portare alla luce l’opera di Ail, impegnata da oltre 45 anni nel promuovere e sostenere la ricerca scientifica nel campo delle leucemie e mettere in atto l’assistenza sanitaria necessaria a migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari, sensibilizzando l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche.