Fake news, Merola: Un virus mutante

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“Oggi non diremo una parola definitiva sulle fake news, non perché non ne abbiamo le competenze ma perché siamo di fronte a un virus mutante”. Lo dice Marco Merola, giornalista e divulgatore scientifico intervenendo al convegno “Le fake news in medicina: una patologia dell’informazione”, in corso al Belvedere di San Leucio (Caserta). “I lanciatori di fake news trovano sempre nuovi modi per diffondere queste notizie. Il Washington Post si è interrogato su quali siano le reali fake news. Ha senso comprendere tutto in questo termine? Io penso di no – dice Merola -. Le sette sorelle identificate come fake news sono: satira, contenuti fuorvianti, contenuti falsi, contenuti ingannevoli, contenuti manipolati, contesto ingannevole, collegamento ingannevole. Ma in realtà io penso che non tutto possa essere definito tale”. Il successo delle fake news, secondo Merola, dipende da due fattori: “una limitata capacità di attenzione da parte della gente e un sovraccarico di informazione. In Italia il più popolare sito di notizie false Retenews24 raggiunge il 3,1% della popolazione ogni mese perché si confonde con rainews24. A volte condividiamo cose che neanche leggiamo”.

“Gli altri siti di fake news – aggiunge Merola – non raggiungono l’1%, Repubblica.it raggiunge oltre il 50% della popolazione. Allora quali possono essere gli strumenti per combattere le fake news? Uno potrebbe essere l’investimento in comunicazione. Perché una volta che vengono diffuse, noi le fake news non possiamo contrastarle. Tutti credono di poter e saper fare comunicazione, ma non è vero: la fake news va ammazzata nella culla”.

I dettagli dell’iniziativa su http://nottedeiricercatori.neuromed.it/