Fallico: Hi-tech, moda e turismo
Così Napoli si afferma a Mosca

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Anche la Campania subisce il contraccolpo della crisi geopolitica tra Ue e Russia, ma in misura minore rispetto al dato nazionale. Se l’export verso Mosca cala Anche la Campania subisce il contraccolpo della crisi geopolitica tra Ue e Russia, ma in misura minore rispetto al dato nazionale. Se l’export verso Mosca cala del 3% (dato 2014), l’interscambio cresce di un terzo in dodici mesi”. Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia sottolinea che “hi-tech, moda e turismo rappresentano le leve per la crescita dell’export campano verso la Russia, che malgrado tutto sta lanciando dei segnali incoraggianti: i 3 punti persi nel 2014 rappresentano solo un pit st op dopo anni di crescita e un 2013 che si era chiuso con una crescita del 7%“. Fallico ricorda che “anche lo scorso anno le tecnologie campane dirette a Mosca sono cresciute del 6,3% e il turismo dal 2009 al 2013 ha più che raddoppiato gli arrivi, con circa 400mila presenze nell’ultimo anno. Oggi la Campania è la 2^ regione per destinazione dei Tour operator russi e Napoli è la 5^ città preferita dai visitatori della Federazione Russa. A perdere in modo sensibile è invece il sistema moda (-17%) che recupererà una volta stabilizzato il rublo e risolta la crisi geopolitica”. Complessivamente, al netto della voce turismo l’interscambio 2014 tra Campania e la Federazione Russa è stato di 318mln di euro (+ 46,5% nell’ultimo biennio), con una leggera perdita nelle esportazioni verso Mosca (-3%) e un sensibile aumento (+70%) dell’import. Dati migliori rispetto alla performance italiana nel 2014, quando le sanzioni e le contro sanzioni hanno determinato una perdita di 5,3mld di euro nell’interscambio tra Italia e Russia (-17% sul 2013) e una contrazione delle nostre esportazioni dell’11,6%(-1,25mld di euro), con un crollo – secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – dei prodotti tessili dell’abbigliamento e pelle (-16,4%) e gli apparecchi elettrici ed elettronici, macchinari meccanici e mezzi di trasporto (-13,7%). Oltre ai prodotti agroalimentari oggetto delle sanzioni (-38%).