Fed, dalla Yellen nulla di nuovo. Il Cable non viola la resistenza a 1,4770

38

 

Il punto. Avvio sotto la parità per l’azionario: Ftse Mib -0,33% e il Ftse Italia All Share lo 0,28%, mentre il Ftse Italia Star guadagna lo 0,13 per cento.

Contrastati i maggiori indici azionari europei: il Dax tedesco guadagna lo 0,64%, il Cac 40 francese lo 0,38% e il Ftse 100 britannico lo 0,22% mentre l’Ibex 35 spagnolo cede lo 0,12 per cento. 

L’euro/dollaro segna un rialzo dello 0,22% a 1,1268 e la moneta unica recupera stamane anche sulla sterlina con un leggero rialzo dello 0,02 per cento. Il cambio della sterlina, all’attenzione dei mercati per via del prossimo referendum sul Brexit, registra oggi comunque un rialzo della moneta di Londra sullo yen (+0,03%) e sul dollaro (+0,3%).

In ogni caso, ieri l’EUR/USD ha vissuto una seduta difficile negli USA, mentre Yellen testimoniava di fronte alla Commissione bancaria del Senato. La numero uno della Fed non ha detto nulla di nuovo, i suoi commenti sono stati grossomodo uguali a quelli pronunciati durante la riunione del FOMC di giugno. Yellen ha ripetuto infatti che la Fed si prenderà più tempo prima di alzare di nuovo i tassi, in attesa che l’economia USA si rafforzi ulteriormente. L’euro ha ceduto quasi l’1%, scivolando a un minimo pari a 1,1242 a Tokyo, per poi consolidarsi intorno a 1,1263.

Tornando a stamane, ci sono segnali di convergenza dai maggiori titoli di Stato europei: flette il rendimento del BTP decennale italiano di un punto base all’1,45 per cento. In crescita di un punto base allo 0,05% invece il rendimento del Bund tedesco. Lo spread BTP/Bund si pone dunque a 140 punti base. Sottotono i bancari con il settoriale Ftse Italia Banche che cede lo 0,31 per cento.

Ormai manca pochissimo alla decisione sulla Brexit, sicché il rally di sollievo di ieri è durato poco.

La propensione al rischio ha prevalso nei primi due giorni della settimana, spingendo al rialzo la sterlina britannica e l’euro. Ma da martedì pomeriggio i mercati hanno deciso di vedere il bicchiere mezzo vuoto, stornando i guadagni della sterlina e dell’euro e spingendo lo yen giapponese e il franco svizzero. La sterlina britannica ha ceduto fino all’1,10% contro il biglietto verde, per poi consolidarsi intorno a 1,4680 a Tokyo. Il Cable non è riuscito a violare la resistenza a 1,4770 (massimo 3 maggio) alla vigilia del voto sulla Brexit. Si prevede che la coppia sarà incline a forti oscillazioni con il venire meno della liquidità man mano che ci avviciniamo al voto.

Borse asiatiche
Seduta contrastata per i mercati dell’Asia alla vigilia dell’atteso voto nel referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nella Ue. In chiusura, però, a perdere è sostanzialmente solo Tokyo, in scia a un nuovo rafforzamento dello yen dopo il deprezzamento della seduta precedente (la valuta nipponica rimane vicina ai massimi degli ultimi 22 mesi sul dollaro Usa segnati settimana scorsa).

Complessivamente, comunque, i mercati asiatici restano in positivo: l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, è infatti in progresso di circa lo 0,20% mentre benchmark della regione come Hong Kong, Shanghai e Singapore sono in rialzo.

A fine seduta, il Nikkei 225 ha invece perso lo 0,64% (leggermente peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,72%). Tra i singoli titoli, SoftBank ha sfiorato un progresso del 4% in intraday dopo le dimissioni a sorpresa del president Nikesh Arora. A sostenere i corsi anche l’annuncio della vendita alla cinese Tencent per circa 7,5 miliardi di dollari del 73,2% detenuto nel capitale di Supercell, azienda finlandese sviluppatrice di videogiochi per terminali mobili come Hay Day, Clash of Clans e Boom Beach.

Per le altre Borse della regione la seduta resta in tono positivo. A Seoul il Kospi segna un guadagno dello 0,50% al termine delle contrattazioni. Vira invece in negativo in chiusura Sydney, nonostante l’apprezzamento del petrolio e il minerale di ferro in rally sui mercati cinesi (i future sull’Iron Ore scambiano ai massimi di oltre un mese): l’S&P/ASX 200 limita comunque allo 0,07% le sue perdite. 
In vista della chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circo lo 0,40% e non è molto diversa la performance dello Shenzhen Composite. Leggermente meglio Hong Kong: l’Hang Seng guadagna infatti oltre lo 0,50% (performance simile anche per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

Borsa Usa
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,14%, l’S&P 500 lo 0,27% e il Nasdaq Composite lo 0,14%. Il numero uno della Fed, Janet Yellen, davanti alla Commissione banche del Senato ha confermato l’approccio cauto per un eventuale aumento dei tassi di interesse.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 22 giugno

13:00 USD Indice MBA (richieste di mutui);

15:00 USD Indice dei prezzi delle abitazioni (Apr);

16:00 USD Vendite di abitazioni esistenti (Mag);

16:00 EUR Fiducia dei consumatori (Giu);

16:30 USD Scorte di petrolio greggio.