Fed, tassi invariati: se ne riparla a dicembre. Lo borse volano

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Il punto della mattinata. Ieri sera la Fed ha lasciato invariato il costo del denaro, in un range dello 0,25-0,50% dopo il primo rialzo dal 2006 deciso nel dicembre dello scorso anno. 

La decisione era ampiamente prevista, anche se non è stata unanime. Sette membri del Fomc hanno votato per il mantenimento dello status quo, tre chiedevano un rialzo.

La Fed prevede che ci sarà effettivamente un incremento dei tassi entro fine anno ma a questo punto è molto probabile che avvenga in dicembre, visto che incombono le elezioni presidenziali.

Le possibilità di una stretta monetaria più lenta delle attese hanno spinto al rialzo il mercato azionario americano.

Nelle dichiarazioni ufficiali con cui comunicava la decisione, la Fed ha notato che “l’orientamento verso un rialzo dei tassi si è rafforzato, ma si è deciso per il momento di attendere ulteriori prove di un costante progresso verso i target” economici.

E ampiamente scontata, a questo punto, la reazione anche sugli altri mercati. Questa mattina, infatti, Piazza Affari a Milano è nettamente positiva, con il Ftse Italia All-Share segna +1.28%, Ftse All-Share Capped +1.27, Ftse Mib +1.34, Ftse Italia Mid Cap +0.92, Ftse Italia Small Cap +0.56, Ftse Italia Star +0.78, Ftse Aim Italia -0.38.

E in rialzo sono segnalate anche le principali Borse europee, che al momento della scrittura si presentano così: il DAX di Francoforte segna+1,20%, il CAC 40 di Parigi +1,01%, il FTSE 100 di Londra +0,59%, l’IBEX 35 di Madrid +1.12%. 
Euro in netto recupero contro dollaro dal minimo da fine agosto toccato ieri mattina a 1,1123. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1230 circa, massimo da venerdì scorso. Obbligazionario eurozona in netto progresso. Il rendimento del decennale tedesco scende di 4 bp al -0,04%, quello del BTP cede 6 bp all’1,23%. Lo spread scende di 2 bp a 127.

Buon inizio di seduta per i petroliferi grazie all’ulteriore recupero del greggio dai minimi di ieri l’altro. I future novembre segnano ora per il Brent 47,10 $/barile (da 45,09) e per il WTI 45,65 $/barile (43,08).

Secondo quanto comunicato dall’Institut national de la statistique et des études économiques (Insee, l’ente nazionale di statistica di Parigi), in settembre l’indicatore sulla fiducia della imprese francesi è salito a 103 punti contro i 101 punti registrati in agosto (103 punti in luglio) e meglio dei 101 punti del consensus.

Tokyo oggi resta chiusa per festività (ieri Nikkei 225 a +1,91%). Borse cinesi positive: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,75%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,4% circa. 
Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +1,09%, Nasdaq Composite +1,03%, Dow Jones Industrial +0,90%. La spinta al mercato azionario USA è arrivata – come si è detto – dalla Federal Reserve che ha lasciato i tassi d’interesse invariati in un range dello 0,25-0,50%.

Borse asiatiche

Tokyo resta chiusa ma l’Asia avanza in scia a Bank of Japan e Federal Reserve. I mercati reagiscono positivamente ai nuovi interventi delle banche centrali e se la decisione della Bank of Japan (BoJ), che ha lasciato invariati tassi d’interesse e programma di riacquisto di titoli (inserendo solo correttivi a quest’ultimo con l’obiettivo di allentare un po’ la pressione sulle banche derivante dai tassi d’interesse in negativo), aveva spinto in rally Tokyo mercoledì (il Nikkei 225 aveva guadagnato l’1,91%), la prudenza della Federal Reserve ha successivamente sostenuto Wall Street.

Ad ogni modo, alla riapertura dei mercati in Asia la tendenza ha continuato a rimanere positiva complice l’indebolimento del dollaro (in realtà poco mosso dopo essersi deprezzato significativamente mercoledì). 
Tokyo rimane chiusa per la celebrazione della festa dell’Equinozio autunnale. A Seoul il Kospi segna invece un netto guadagno dello 0,83% al termine delle contrattazioni.

A circa un’ora dalla chiusura, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano lo 0,50% e lo 0,70% rispettivamente mentre è intorno allo 0,80% l’apprezzamento dello Shenzhen Composite. Più limitata la crescita di Hong Kong, con l’Hang Seng in progresso dello 0,30% circa (performance simile per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

Sul fronte delle materie prime, il petrolio continua a guadagnare quasi l’1% dopo il rally di poco inferiore al 3% di mercoledì. Rimbalzano addirittura del 5% i future sul minerale di ferro in Cina. E il risultato è un rally per i colossi minerari anglo-australiani Bhp Billiton e Rio Tinto (che sfiorano un guadagno del 4%) che sostiene la seduta di Sydney: l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,65% al termine degli scambi.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,9%, l’S&P 500 l’1,09% e il Nasdaq Composite l’1,03%.

I dati macro attesi oggi
Giovedì 22 Settembre 2016

GIA Mercati chiusi per festività;

08:45 FRA Indice fiducia imprese set;

10:00 EUR Bollettino Economico BCE;

12:00 GB Indice CBI tendenza ordini industriali set;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

15:00 EUR Intervento Draghi (BCE);

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) lug;

16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) ago;

16:00 USA Vendite abitazioni esistenti ago;

16:00 EUR Indice fiducia consumatori flash set.