FederlegnoArredo, in Campania settore in crescita. Orsini: Il bonus mobili diventi strutturale

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Oltre 3mila e settecento imprese, 9.750 addetti, un fatturato prodotto di 743 milioni di euro: sono i numeri della filiera legno-arredo in Campania al centro questa mattina di un incontro con la stampa promosso dall’associazione confindustriale di categoria. Con Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, Sebastiano Cerullo, direttore generale di FederlegnoArredo, Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, Luigi Iavarone, imprenditore locale, si parla a 360 gradi di una filiera, quella campana, che copre il 2% del fatturato totale prodotto in Italia, in una regione che contribuisce con il PIL regionale per il 6% al Pil nazionale. Il fatturato prodotto dalla filiera del legno-arredo in regione pesa il 3% del fatturato manifatturiero. Questo peso all’interno della manifattura regionale aumenta se si parla di numero di imprese, dove la filiera pesa il 10% del totale.
La struttura produttiva della filiera vede una maggioranza di aziende del settore legno, che impiegano più di 6.000 addetti, seguito dal settore mobili e illuminazione.
Nello specifico il 61% del fatturato della filiera è prodotto dal settore legno, il 37% dal settore mobili e il 2% dal settore illuminazione.
Le imprese campane sono mediamente piccole e poco numerose rispetto ad altre regioni italiane. Solamente il settore legno infatti raggiunge la terza posizione come numero di imprese, non riuscendo però a mantenere tale posizione nel numero di addetti e di valore del fatturato.
Tra gli argomenti in discussione c’è il Bonus mobili recentemente confermato dal Governo. La richiesta all’esecutivo che verrà con le prossime elezioni è quello di rendere strutturale uno strumento considerato fondamentale per il settore. Lo dice lo stesso presidente Orsini: “Il Bonus legno nel 2017 ha generato 256mila accessi di persone che sono andate al Caf per richiederlo, ha prodotto 1,8 miliardi di lavoro. Un provvedimento a costo zero che ha generato il 22% di Iva su 1,8 miliardi, ossia 360milioni di euro, andrebbe più propriamente definito incentivo all’economia reale. Auspichiamo che col prossimo governo si realizzi qualcosa di strutturale per evitare ogni anno il balletto del ‘Bonus c’è o non c’è'”.
Altro tema importante è quello della filiera del bosco a cui in Campania si sta lavorando in sede regionale. Il tentativo è quello di mettere insieme le realtà imprenditoriali esistenti per dare peso ad un settore che, rivela Orsini, “può generare tantissimi posti di lavoro, 170mila secondo i calcoli fatti dal nostro centro studi”.
Di questo parla anche Luigi Iavarone: “Il tema è dare valore a questa risorsa che può rilanciare le aree interne della nostra regione e allo stesso tempo rimettere nel ciclo produttivo i circa 4mila forestali della Campania. Per questo abbiamo già presentato il progetto Filiera Legno al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore Amedeo Lepore e con loro stiamo lavorando per mettere insieme tutti i soggetti interessati, primi fra tutti i proprietari dei terreni boschivi”.
Nei giorni in cui ancora riecheggiano le polemiche sulle buste di plastica per alimenti, non può mancare nel corso della discussione il tema delle cassette utilizzate nel settore ortofrutticolo. “Faccio fatica a pensare a prodotti biologi in contenitori di plastica e non in cassette di legno – dice il presidente di FederlegnoArredo – Eppure oggi la tendenza è proprio questa. Siamo pronti a dare battaglia su questo fronte perché ci sono milioni di posti di lavoro in ballo e un settore da tutelare”.
Massimiliano Manfredi, componente della Commissione Ambiente della Camera, presente anche lui all’appuntamento, si dice pronto a sposare la causa dell’associazione imprenditoriale: “Dobbiamo legare la vicenda delle cassette di legno a due fattori, l’innovazione e la tradizione. Il primo si lega alla tematica del contenimento dell’uso delle plastiche in industria e alle esigenze di tracciabilità, il secondo all’essenza stessa del prodotto agroalimentare campano. Se riusciamo a tenere insieme questi elementi possiamo realizzare qualcosa di positivo nell’ottica del sostegno alla sfida dell’export”.

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