Bce, a metà giornata attesissimo appuntamento con Draghi

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Il Ftse Mib segna +0,44%, il Ftse Italia All-Share +0,40%, il Ftse Italia Mid Cap +0,17%, il Ftse Italia Star +0,40%.

Mercati azionari europei in rialzo: DAX +0,4%, CAC 40 +0,6%, FTSE 100 +0,3%, IBEX 35 +0,3%. Future sugli indici americani attualmente in rialzo dello 0,4% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -1,10%, Nasdaq Composite -0,64%, Dow Jones Industrial -0,89%. 
Sostanzialmente immobile Tokyo con il Nikkei 225 che chiude a +0,01%. Incerte le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +0,73%, a Hong Kong l’Hang Seng a -0,28%. Euro contro dollaro sopra il minimo da aprile toccato ieri pomeriggio a 1,0551, ma sotto il massimo visto in serata a 1,0627. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0580. 
La Fed taglierà i tassi a dicembre. Ritardare ancora l’intervento significherebbe dover agire in misura maggiore in seguito. Perentorio ieri il tono del governatore della banca Centrale statunitense, Janet Yellen, che ha tuttavia sottolineato che dopo il primo aumento dei tassi si procederà in modo graduale per scongiurare un affievolimento della ripresa economica e una destabilizzazione dei mercati finanziari. Oggi a metà giornata l’attesissimo appuntamento con la BCE e l’annuncio delle nuove misure espansionistiche. Avvio incolore per l’obbligazionario eurozona. 
Il rendimento del BTP decennale è stabile rispetto alla chiusura precedente all’1,40%, anche quello del Bund è invariato allo 0,48%. Lo spread è quindi stabile a 92 bp (fonte: MTS). In forte rialzo le utility dopo che ieri l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha annunciato che dal 1° gennaio 2016 partirà, con ampia gradualità e tenendo conto dei risultati della sperimentazione, la riforma delle tariffe elettriche, operazione che interesserà i 30 milioni di utenti elettrici domestici italiani. In netto progresso Snam (+3,7%), Terna (+2,3%), A2A (+1,4%), Enel (+0,8%).

Borse asiatiche
Seduta in negativo per gran parte dei principali indici dell’Asia sul rafforzamento di aspettative per un ritorno a una politica di rialzo dei tassi già in dicembre per la Federal Reserve Usa e sull’ennesimo declino dei corsi del greggio. Il petrolio è sceso sotto quota 40 dollari al barile per la prima volta da agosto, chiudendo c on un crollo del 4,6% al New York Mercantile Exchange. Il Brent ha in parte recuperato terreno sui mercati asiatici dopo essere sceso ai minimi di sei anni mercoledì. Performance miste invece per i principali metalli: rame e zinco in declino, alluminio sostanzialmente invariato e nichel in progresso. Dopo una seduta in territorio negativo mercoledì per Wall Street (il peggiore indice è stato l’S&P 500 deprezzatosi dell’1,10%), sono solo i mercati della Cina continentale a registrare guadagni. 
Chiude in positivo anche a Tokyo, ma la seduta è da considerarsi piatta visto il guadagno di appena lo 0,01% del Nikkei 225. Sul fronte macroeconomico, il Pmi dei servizi del Giappone stilato da Markit in collaborazione con Nikkei rimane in novembre per l’ottavo mese consecutivo sopra la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione, ma scende a 51,6 punti contro 52,2 punti di ottobre. Il Pmi composite, che combina l’indice dei servizi con quello del manifatturiero, è rimasto stabile al livello di 52,3 punti toccato in ottobre (51,2 in settembre).

A Sydney è dello 0,58% la perdita dell’S&P/ASX 200, appesantito dai titoli petroliferi (il sotto-indice segna un declino del 3%) e da quelli delle materie prime (in calo dell’1,6%). Tra i principali indici della regione il peggiore è il Kospi di Seoul, in flessione dello 0,76% nonostante la revisione al rialzo, e oltre le attese del mercato, della crescita del Pil sudcoreano nel terzo trimestre. 
Riduce le perdite Hong Kong: l’Hang Seng avvicinandosi alla chiusura è in declino di circa lo 0,20% (peggio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica, il cui deprezzamento è superiore al mezzo punto percentuale). Guadagnano invece Shanghai e Shenzhen. Lo Shanghai Composite è in progresso di oltre l’1% mentre lo Shanghai Shenzhen Csi 300 segna un incremento intorno allo 0,60% a circa un’ora dalla chiusura. Rimbalza di oltre il 2% invece lo Shenzhen Composite. 
Sul fronte macro, in novembre, il Pmi nel settore dei servizi in Cina elaborato da Markit/Caixin è tornato a calare, attestandosi a 51,2 punti da 52,0 di ottobre. Il dato, che resta comunque sopra la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione, è decisamente peggiore rispetto ai 53,1 punti attesi dagli economisti. Cresce invece da 49,9 a 50,5 punti il Pmi composite.

 

Borsa Usa
Chiusura negativa per i mercati azionari statunitensi dopo una seduta all’insegna della cautela (prima del discorso di Janet Yellen e del Beige Book). L’indice S&P 500 ha terminato la seduta di mercoledì a 2079,51, con un ribasso dell’1,1%. In territorio negativo anche il Dow Jones con un -0,89% e il Nasdaq -0,64%.
La spaccatura tra i falchi e le colombe della Fed resta evidente in relazione alla decisione di alzare a dicembre i tassi di interesse, influenzando le aspettative degli operatori sul mercato: Charles Evans, presidente della Federal Reserve di Chicago, parlando martedì presso la Michigan State University, ha dichiarato di credere che sia preferibile che l’istituto centrale rinvii ancora il ritorno a una politica di rialzo dei tassi d’interesse fino a quando la ripresa dell’economia non sarà più solida. Evans stima il progresso del Pil Usa intorno al 2,5% il prossimo anno, abbastanza per sostenere solo un graduale rialzo dei tassi. Come già sottolineato in ottobre, Evans è convinto che i tassi debbano essere inferiori all’1% anche alla fine del prossimo anno.

Perentorio tuttavia il tono del governatore della banca Centrale statunitense, Janet Yellen, che ha confermato il rialzo dei tassi a dicembre. La Yellen ha però sottolineato che dopo il primo aumento dei tassi si procederà in modo graduale per scongiurare un affievolimento della ripresa economica e una destabilizzazione dei mercati finanziari.
Pubblicato anche il Beige Book, il rapporto sullo stato di salute dell’economia americana che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane. Il documento è alla base delle scelte di politica monetaria che la banca centrale americana renderà note nella prossima riunione in calendario i prossimi 15 e 16 dicembre. Secondo quanto riportato nel documento, l’attività economica americana “è cresciuta a un ritmo modesto” in molte Regioni tra metà ottobre e il 20 novembre scorso. In 10 dei 12 distretti analizzati, la Fed ha rilevato una crescita “modesta”, “moderata” o “costante”. Nel distretto di New York le condizioni si sono attenuate. In quello di Boston sono risultate “in qualche modo più lente”.

Sul fronte macroeconomico è stato reso noto che l’Indice del costo del lavoro Usa è cresciuto dell’1,8% nel terzo trimestre dopo l’incremento dell’1,4% rilevato nel secondo trimestre. Le attese degli addetti ai lavori erano fissate su un incremento dell’1,1%. Nel terzo trimestre 2015 l’indice di Produttività del settore non agricolo negli Stati Uniti è salito del +2,2% dal +1,6% della rilevazione precedente. Gli analisti avevano stimato un incremento pari al 2,2% t/t. Negli States è stata diffusa anche la stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di novembre, una crescita di 217 mila nuovi impieghi. Il dato è risultato nettamente superiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un incremento di 190 mila posti di lavoro. Rivista al rialzo anche la rilevazione precedente pari a 196 mila unità, da 182 mila.
Sul fronte societario spicca tuttavia il rialzo di Yahoo! che ha archiviato gli scambi con un progresso del 5,67% sulla scorta delle indiscrezioni del Wall Street Journal secondo le quali il gruppo potrebbe dismettere il core business delle attività web come chiesto dal fondo Starboard Value che preferirebbe una concentrazione della società sugli asset vincenti dati dalle quote in Alibaba Group Holding (15% del capitale) e dal 35% di Yahoo! Japan.

Protagonista della seduta di ieri anche Qualcomm con un +5,13% dopo l’accordo sulle licenze 3G e 4G con la cinese Xiaomi, leader del settore degli smartphone e dei servizi Internet nella Repubblica Popolare che ha acquisito le licenze dell’americana per sviluppare, produrre e vendere dispositivi 3G (WCDMA e CDMA 2000) e 4G, compreso il 3-mode (LTE-TDD, TD-SCDMA e GSM).

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo in vista della pubblicazione di alcuni importanti dati macroeconomici (Pmi servizi e vendite al dettaglio) e delle decisioni della Bce. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,4% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,3%. 
Sulla parità il Ftse100 di Londra.

In Francia il tasso di disoccupazione relativo al terzo trimestre 2015 si è attestato al 10,6%, superiore sia alla rilevazione precedente pari al 10,4% (rivisto da 10,3%) che alle attese anch’esse fissate su un tasso del 10,4%.

Italia
Seduta positiva, ieri, per Piazza Affari in una giornata con scambi contenuti in scia alla festività del Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, con Wall Street chiusa.
L’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,04% a 22.591 punti. Cresce intanto l’attesa del mercato per la riunione Bce di settimana prossima che dovrebbe annunciare ulteriori misure di allentamento monetario. In cross euro/dollaro è rimasto oggi in area 1,06.

Nell’asta di Bot a sei mesi il rendimento medio si è attestato al -0,112%, -6 punti base rispetto al precedente record nell’asta di ottobre. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,79 volte.

I dati macro attesi oggi
Giovedì 3 dicembre 2015

09:15 SPA Indice PMI servizi nov;
09:45 ITA Indice PMI servizi nov;
09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) nov;
09:55 GER Indice PMI servizi (finale) nov;
10:00 EUR Indice PMI composito (finale) nov;
10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) nov;
10:30 GB Indice PMI servizi nov;
11:00 EUR Vendite al dettaglio ott;
13:45 EUR Riunione BCE;
14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (BCE);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;
15:45 USA Indice Markit servizi (finale) nov;
16:00 USA Ordinativi industriali ott;
16:00 USA Ordinativi beni durevoli (finale) ott;
16:00 USA Indice ISM non manifatturiero nov;
16:00 USA Intervento Yellen (Fed) a Joint Economic Committee;
19:10 USA Intervento Fischer (Fed).