FINANZA & MERCATI a cura di Antonio Arricale

64

Valute, sui mercati tiene banco la sterlina (-1,60% nei confronti del dollaro)

 

Il punto della mattinata. A tenere banco stamane è soprattutto il mercato dei cambi, con la sterlina che ha toccato una flessione dell’1,60% nei confronti del dollaro Usa dopo che l’edizione domenicale del quotidiano londinese Times ha anticipato che la premier britannica Theresa May sarebbe pronta a rinunciare agli scambi liberi con la Ue in cambio della possibilità di limitare l’immigrazione e stringere accordi commerciali con gli altri Paesi. Il risultato è stata una corsa verso i beni rifugio a partire dall’oro (ormai stabilmente sopra quota 1.200 dollari l’oncia) e dallo yen. La valuta nipponica guadagna circa lo 0,30% sul dollaro proseguendo nella striscia positiva più lunga dallo scorso mese di giugno.

Petrolio.L’International Energy Agency (Iea) prevede “molta maggiore volatilità” per i prezzi del petrolio nel 2017, anche se i mercati dovrebbero passare attraverso un ribilanciamento nel primo semestre se gli annunciati tagli alla produzione verranno implementati. A dichiararlo domenica, parlando da Dubai a Reuters Tv, è stato il numero uno dell’organizzazione con base a Parigi, l’executive director Fatih Birol, che si è detto preoccupato dei possibili effetti del declino dei corsi del greggio sugli investimenti futuri, dopo che nell’ultimo biennio molti progetti sono stati cancellati. “Se non ci saranno grandi investimenti nel 2017 nel corso di pochi anni potremmo assistere a un significativo divario tra offerta e domanda con serie implicazioni sul mercato”, ha spiegato Birol.

Borse europee

Mercati azionari europei in rosso. Il Ftse Mib segna -0.98%, il DAX -0,56%, il CAC 40 -0,60%, il FTSE 100 -0,09% IBEX 35 -0,94%.
Mercati obbligazionari eurozona positivi, BTP sottotono dopo downgrade DBRS. Il rendimento del Bund decennale scende di 5 bp allo 0,31%, quello del BTP scende di 1 bp all’1,91% (-4 bp per il Bono spagnolo all’1,42%). Lo spread sale di 4 bp a 160.
Venerdì scorso l’agenzia DBRS ha tagliato di un notch il rating sovrano dell’Italia da A (low) a BBB (high).

Borse asiatiche
L’ottava si apre con un generalizzato declino sui mercati dell’Asia, al traino di Tokyo che erode i guadagni registrati finora nel 2017. Il Nikkei 225 ha infatti chiuso con un declino dell’1,00% (l’indice Topix, più ampio, si è deprezzato dello 0,92%).

Tra i principali indici della regione unico in positivo è quello di Sydney, con minerari in progresso e guadagni anche per il settore bancario, nonostante il peggioramento dell’outlook a negativo da parte di Fitch. L’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,48% in chiusura.

Negativa anche le piazze cinesi, con lo Shanghai Composite che tocca una perdita dell’1,40% in intraday nella quinta sessione consecutiva di declino (striscia negativa più lunga dall’agosto 2015). In chiusura, comunque, l’indice limita allo 0,30% il suo calo a fronte della perdita di appena lo 0,01% dello Shanghai Shenzhen Csi 300.

Vero e proprio tracollo, invece, per lo Shenzhen Composite che arriva a perdere oltre il 5% nella giornata e segna una flessione del 3,62% al termine degli scambi.
Male anche Hong Kong: al momento della scrittura l’Hang Seng è in arretramento di circa lo 0,90%.

Borsa Usa
La Borsa di New York ha chiuso l’ultima seduta della settimana contrastata. Bene il comparto bancario grazie alle trimestrali superiori alle attese di JP Morgan e BofA mentre ha sofferto il settore retail dopo la pubblicazione del dato deludente sulle vendite al dettaglio.

Il Dow Jones ha perso lo 0,03% mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,18% e lo 0,48%. L’indice tecnologico ha toccato il nuovo massimo storico a 5.574,12 punti.

Notizie macroeconomiche

In Usa le vendite al dettaglio hanno evidenziato nel mese di dicembre un incremento dello 0,6% m/m, dopo la crescita dello 0,2% del mese precedente. L’indice escluso il comparto auto è cresciuto dello 0,2% su base mensile a fronte di una variazione dello 0,3% a novembre (rivisto da +0,2%). L’indice grezzo dei prezzi alla produzione ha evidenziato, nel mese di dicembre, un incremento dello 0,3% dopo l’incremento dello 0,4% registrato nella rilevazione precedente. Su Base annuale il PPI è cresciuto dell’1,6%. L’indice core (esclusi energetici ed alimentari) e’ cresciuto dello 0,2% su base mensile (consensus +0,5%).

Su base annuale, l’indice Core ha fatto segnare un incremento pari all’1,6%. Le Scorte delle imprese sono cresciute dello 0,7% nel mese di novembre, risultando superiori alle attese degli analisti (pari a +0,5%) e alla lettura precedente (-0,1%). L’indice di fiducia dei consumatori (Università del Michigan) preliminare a gennaio è calato a 98,1 punti da 98,2 punti del mese precedente (dato rivisto da 98,0 punti) e contro i 98,6 punti del consensus.

In Giappone, in dicembre i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,6% su base sequenziale in miglioramento rispetto allo 0,4% di novembre. Su base annuale, però, la lettura è ancora per un declino dell’1,2% contro il 2,2% di flessione di novembre e a fronte dell’1,4% di calo atteso dagli economisti. Seduta negativa anche per Seoul, con il Kospi che perde lo 0,61% al termine degli scambi.
Nel mese di dicembre, secondo la stima preliminare della Japan Machine Tool Builders’ Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili in Giappone sono cresciuti del 4,4% su base annua, contro il declino del 5,6% di novembre (e quello dell’8,9% in ottobre). Si tratta del primo progresso dopo sedici mesi consecutivi di contrazione.
Secondo quanto comunicato dalla Bank of Japan (BoJ), nel mese di dicembre i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,6% su base sequenziale in miglioramento rispetto allo 0,4% di novembre (e al calo dello 0,1% di ottobre). Su base annuale, però, la lettura è ancora per un declino dell’1,2% che segna comunque un ulteriore miglioramento rispetto al 2,2% di flessione di novembre (e a quella del 2,7% di ottobre) e si confronta con l’1,4% di calo atteso dagli economisti.
Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e Industria, in Giappone l’indice di attività del settore terziario, rettificato su base stagionale, ha registrato un progresso dello 0,2% mensile in novembre dopo la lettura piatta di ottobre (rivista dall’incremento dello 0,2% comunicato in dicembre) e contro il calo dello 0,3% di settembre. La lettura segna il primo progresso in quattro mesi ed è in linea con il consensus. Su base annuale il dato segna invece un incremento dell’1,3% dopo il declino dello 0,3% di ottobre (e la crescita dell’1,0% registrata sia in settembre che in agosto).

In Australia, per l’agenzia di rating Fitch le banche australiane sono più a rischio per la crescita dei prezzi delle abitazioni e la sotto-occupazione in diversi settori dell’economia, oltre che per l’impatto superiore alle attese sul comparto del rallentamento della Cina.

In Turchia, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica di Ankara, la disoccupazione è cresciuta in ottobre all’11,8% dall’11,3% registrato in agosto e settembre (10,7% in luglio). Si tratta del livello più elevato dal 12,8% del marzo 2010.

I dati macro attesi oggi
Lunedì 16 Gennaio 2017

USA Mercati chiusi per festività;

00:50 GIA Ordinativi di macchinari nov;

00:50 GIA Indice prezzi alla produzione dic;

05:30 GIA Indice attività settore terziario nov;

07:00 GIA Ordini macchine utensili preliminare dic;

10:00 ITA Inflazione finale dic;

11:00 EUR Bilancia commerciale beni nov.