Finmeccanica, c’è l’accordo sul contratto integrativo unico

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È stata firmata questa mattina l’ipotesi di accordo del nuovo contratto integrativo aziendale del gruppo Finmeccanica. Si tratta di un “integrativo” unico per l’intero gruppo. I sindacati metalmeccanici ed il “management” del gruppo industriale erano riuniti da ieri mattina nella sede Unindustria di Roma ed hanno trattato ininterrottamente nel corso dell’intera notte. I nuovi trattamenti economici e normativi saranno applicati ai 28mila dipendenti della One Company.

La trattativa – spiega la Uilmcomplessivamente è durata circa sei mesi e ha visto prevalere il senso di responsabilitá delle organizzazioni sindacali che hanno evitato di rompere,in alcuni momenti della trattativa, il confronto con l’azienda per la difficile condizione determinata dall’estrema eterogeneità dei trattamenti applicati dalle ex società del gruppo, norme che hanno rappresentato la storia della contrattazione sindacale in Finmeccanica“. La Uilm esprime un giudizio “positivo” sull’intesa. Nei prossimi giorni l’accordo sarà sottoposto all’approvazione delle Rsu del gruppo e successivamente al giudizio dei lavoratori nelle assemblee che si concluderanno entro il 10 marzo. Giuseppe Terracciano, segretario generale della Fim Campania, sottolinea che si tratta di ”un accordo positivo che ha coniugato rigore e responsabilità”. L’accordo prevede che le aziende del gruppo armonizzeranno i trattamenti economici e normativi dei propri dipendenti quasi eguagliandoli tra le diverse realtà dei settori e divisioni, conservando solo alcune tipicità del trattamento salariale. ”La partenza del nuovo soggetto Finmeccanica – ha aggiunto Terracciano – la ‘One Company’, ha trasformato un vasto gruppo industriale in un’unica azienda. L’accordo raggiunto oggi è il biglietto da visita di questa nuova struttura, che ha colto anche l’attenzione dei mercati finanziari, attraverso una operazione di messa in comune di servizi e di razionalizzazione industriale tesa a costruire condizioni di competitività e produttività per un consolidamento sul mercato internazionale delle sue attività, e in prospettiva di un rilancio”. ”Riteniamo che ora l’azienda debba impegnarsi sulla crescita industriale e occupazionale degli stabilimenti – ha proseguito il sindacalista – programmando investimenti specifici. E le istituzioni locali, al fianco di quelle nazionali, sono chiamate ad un impegno in termini di sostegno ai finanziamenti e di sviluppo di un’adeguata politica industriale“. “Come Fim Cisl Campania e partenopea – ha concluso Terracciano – superata questa fase di start up, riteniamo che sia ora di concentrarsi sul progetto industriale per stare sui mercati globali e valorizzare i siti presenti sul territorio partenopeo e della Campania insieme al relativo indotto. Il nostro giudizio è al momento positivo, ora aspettiamo che ci venga presentato il progetto industriale di rilancio che auspichiamo veda la One Company soggetto capace di attrarre investimenti e commesse da tutto il mondo”.