Riparte da Napoli la lotta all’evasione fiscale e, per essere efficace, punta sulla business intelligence. A lanciare l’idea è una start up creata da un ingegnere Riparte da Napoli la lotta all’evasione fiscale e, per essere efficace, punta sulla business intelligence. A lanciare l’idea è una start up creata da un ingegnere e un economista, entrambi napoletani, che hanno messo a fattor comune le loro competenze e ottenuto un sostegno grazie a “smart&start”, l’incentivo promosso dal ministero dello sviluppo Economico e gestito da invitalia. Così, una passione si è trasformata in un’idea di impresa ed è pronta a offrire un servizio alle amministrazioni e ai cittadini. Grazie a una piattaforma innovativa che si chiama texplora. “io e Corrado – racconta Antonio Russo, ingegnere informatico e amministratore delegato di texplora – ci siamo prima di tutto scelti, perché abbiamo competenze complementari di ormai quasi 20 anni: Corrado è un docente della seconda Università di napoli di Economia aziendale con una specializzazione nella pubblica amministrazione e io ho un’esperienza quindicinale nella gestione di progetti di innovazione tecnologica principalmente basati sull’informatica. Ma ci siamo subito resi conto che le nostre competenze e i nostri sforzi non potevano essere sufficienti per trasformare l’idea in un’impresa”. Per questo, sin da subito, i due startupper hanno scelto un partner tecnologico, che è sixtema, una società napoletana che ha eccellenti competenze nel campo della business intelligence. Fondamentale, poi, è stato il sostegno di invitalia con “smart&start”: “il contributo di invitalia, al di là dell’aspetto finanziario, che sicuramente non è irrilevante né secondario – afferma il cofondatore di texplora Corrado Cuccurullo – è stato soprattutto uno sprone verso una nostra passione, dal momento che ci ha consentito di rafforzare il nostro convincimento – sottolinea – che era un’idea buona, sostenibile e di grande innovazione sociale”. “L’idea – spiega Cuccurullo – nasce da una duplice esigenza. la prima è quella dei Comuni, perché negli ultimi anni, soprattutto dopo il 2012, con la spending review, c’è stata una riduzione vistosa dei trasferimenti dagli enti centrali, per cui il recupero dell’evasione rimane l’unica via percorribile permantenere un elevato livello sia qualitativo che quantitativo dei servizi sul territorio.” “La seconda – aggiunge Cuccurullo – deriva dalla constatazione che in italia ci sono 8mila Comuni, però soltanto 140 superano i 50mila abitanti. E questo significa che dal punto di vista organizzativo delle competenze ci sono delle debolezze strutturali nei piccoli Comuni in merito al recupero dell’evasione.” “Questo è il motivo per cui – osserva – molti affidano a delle società concessionarie questa attività di recupero del gettito fiscale, con costi sicuramente più elevati, ma soprattutto con un minor grado di autonomia decisionale in merito alla definizione delle priorità di recupero”. Queste sono le esigenze cui risponderà texplora, “che non è una soluzione software – precisa Cuccurullo – che vendiamo agli enti locali, ma un servizio che forniamo in termini di segnalazioni qualificate, perché per ciascuna noi indichiamo un rating che si basa sulla rilevanza economica della segnalazione, sull’affidabilità della segnalazione stessa, poi verificata attraverso l’incrocio di varie banche dati e soprattutto della capacità patrimoniale del soggetto evasore. Dunque, consideriamo texplora un’innovazione sociale, un servizio che permette di recuperare l’evasione fiscale e di mantenere adeguatamente i servizi sul territorio a tutto vantaggio di chi come cittadino paga le tasse con regolarità”.