Una maxifrode fiscale da oltre 31 milioni di euro. Cinque misure cautelari e 99 indagati per frode fiscale, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, realizzati in forma associativa. Questo im bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza di Napoli che ha sequestrato beni in tutta la Campania per un’ordinanza del gip di Napoli Nord. Due gli arresti, di cui uno ai domiciliari, tre i “colletti bianchi” colpiti dal divieto di esercizio della professione per 2 anni, 31 milioni di euro il valore dei sequestri preventivi di somme di denaro e beni.
In particolare, l’associazione criminale con base logistica tra Giugliano in Campania e Qualiano, specializzata nella sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti relative alla fornitura di materiale edile. Era stato infatti costituito un gruppo di società ‘cartiere’ intestate a compiacenti prestanome, prive di qualsivoglia struttura aziendale e di documentazione attestante gli acquisti dei materiali destinati alla successiva vendita nei confronti di ben 41 imprese effettivamente attive. È emerso che le società acquirenti, allo scopo di simulare l’effettività delle operazioni commerciali oggetto d’indagine, avrebbero pagato il corrispettivo tramite bonifici bancari alle società cartiere riconducibili a 2 soggetti del giuglianese che, di contro, avevano emesso le false fatture di vendita. Gli incassi venivano quindi dirottati, sempre tramite i canali di intermediazione bancaria, su conti correnti esteri intestati a commercianti cinesi stabilmente residenti in Italia o su conti correnti della Repubblica Ceca intestati a società comunque riferibili al gruppo criminale. Una volta monetizzate le somme di denaro, l’associazione, trattenuto quale compenso dell’illecita attività un importo pari all’Iva delle fatture, restituiva alle società beneficiarie la differenza in contanti.