Il taglio delle detrazioni tributarie a cui sta lavorando il governo si traduce in un aumento secco delle tasse, se non è contestualmente accompagnato dalla riduzione della pressione fiscale attraverso una diminuzione delle aliquote relative alle imposte sui redditi sia delle società sia delle persone fisiche. “L’eliminazione degli sgravi comporta di fatto una maggiore spesa sul versante tributario che finirebbe con incrementare le entrate nelle casse dello Stato“. E’ quanto dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, in relazione alle ipotesi di intervento sulle detrazioni fiscali allo studio del governo. “Ecco perché – aggiunge Longobardi – abbiamo chiesto al governo di varare immediatamente l’annunciato piano di riduzione delle tasse promesso a più riprese dal premier Matteo Renzi in modo da assicurare certezza e possibilità di pianificazione“. Si aggiunge che “in totale per il prossimo anno potrebbero essere varati interventi di tagli per complessivi 1,6 miliardi di euro: si parla di riduzioni per 330 milioni all’agricoltura, 9,5 milioni all’edilizia, 222 milioni alle famiglie con la riduzione delle detrazioni delle spese sanitarie, 180 milioni in meno all’autotrasporto, 97 milioni alle imprese armatoriali, 11 milioni alla pesca, 276 milioni alle pompe funebri, 55 milioni all’editoria, 9,2 milioni al Mezzogiorno, 51 milioni ai distributori di carburante, 60 milioni all’industria, 3,1 milioni alle zone montane, 231 milioni al gasolio per riscaldamento, 2 milioni alla radiodiffusione e altri 900mila euro di agevolazioni“.
Home Imprese&Mercati Fisco, Unimpresa: Taglio delle detrazioni? Si tradurrà in un aumento delle tasse