Fisco,una regione di tartassati
Proposta di legge targata Cisl

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La Campania è una regione di tartassati e delusi, quella in cui a servizi spesso peggiori corrispondono imposte maggiori. Detiene il record nazionale di tasse locali, è La Campania è una regione di tartassati e delusi, quella in cui a servizi spesso peggiori corrispondono imposte maggiori. Detiene il record nazionale di tasse locali, è fanalino di coda in Italia per i consumi delle famiglie e maglia nera per la povertà relativa, con 23 nuclei familiari su 100 classificabili come indigenti. “È nel Mezzogiorno e nella nostra regione che il reddito medio si ferma a 17mila euro contro i 33,5 mila euro nel Nord-ovest e i 31,4 mila euro nel Nordest ed è sempre qui, nella regione che fu felix, che le aliquote sono le più alte del Belpaese, con l’addizionale Irap al 4,97 per cento e Irpef al 2,8 per cento”. Dati alla mano, Lina Lucci, segretario regionale della cisl campania, lancia da Napoli la raccolta firme per la presentazione della legge di iniziativa popolare “per un fisco più equo e giusto”, allo scopo, dice, di “impegnare concretamente il Governo ad agire sulla leva fiscale per una redistribuzione delle ricchezze tra chi ha di più e chi ha di meno”. Perdita di reddito Per capire quanto un cittadino campano sia penalizzato rispetto a un suo omologo del centro Nord, basta fare due conti. Un contribuente di questa regione – tanto per fare un esempio – con un imponibile Irpef e Irap pari a 50mila euro deve sborsare qualcosa come 2.350 euro in più rispetto a quanto paga un cittadino in Sardegna (la regione con le quote più basse), e 850 euro in più rispetto a un contribuente della Lombardia, regione in cui i servizi brillano per efficienza se paragonati con quelli all’ombra del Vesuvio. La conseguenza? Una perdita di reddito netto rispetto ai minimi di oltre il 7 per cento. La proposta cinque i capisaldi del provvedimento lanciato dal sindacato a livello nazionale: bonus di mille euro l’anno a tutti i lavoratori, i pensionati, gli incapienti; tettomassimo complessivo di tassazione (nazionale e locale); rimodulazione della tassazione sugli immobili con l’esenzione completa per la prima casa; un’azione incisiva di lotta all’evasione fiscale, un’operazione redistributiva della ricchezza, tassando le grandi ricchezze finanziarie e immobiliari e un sostegno concreto alla famiglia con un nuovo assegno familiare (Naf ). “A chi ha un patrimonio mobiliare e immobiliare che va oltre i 500 mila euro netti – spiega il segretario regionale, Lina Luccichiediamo nella parte eccedente e fino agli 800 mila euro un contributo dell’1 per mille; per i patrimoni tra gli 800 mila euro e il milione il 2 per mille; per quelle che hanno oltre il milione, il 7 per mille”. La proposta riguarderebbe 38,5 milioni di italiani e inciderebbe concretamente sui redditi delle famiglie, al contrario del bonus varato dal governo, che “coinvolge meno di 10milioni di persone – sottolinea Lucci – ed e’ un provvedimento a saldo zero, perche’ le risorse sono sottratte ai comuni, che sono costretti ad aumentare le tasse“. Occorrono almeno 50 mila firme, che la cisl provera’ a raccogliere entro fine luglio. La raccolta delle adesioni partirà in tutte e cinque le province campane secondo un preciso calendario: a Napoli i primi gazebo saranno a Piazza Mazzini il prossimo 14 aprile. ggiore sicurezza sul territorio, lotta alla corruzione.